Lettera di "una 14enne stanca": "E' un diritto l'esame scritto alle medie, vogliamo metterci alla prova"
Indirizzata al Ministero dell'Istruzione
"Sono una studentessa di terza media e ho scritto questa lettera per parlarvi della vostra decisione, alquanto discutibile, sul fare l’esame di terza media solo come prova orale. Volevo dirvi apertamente che secondo me (e probabilmente secondo molte altre persone) l’esame si potrebbe fare tranquillamente sia con la parte orale sia con la parte scritta (prendendo le giuste precauzioni, come ad esempio le distanze tra i banchi). Non solo penso che si potrebbero fare le prove scritte, ma ritengo che sia un nostro diritto affrontarle! Vi chiedo di mettervi nei nostri panni: ci siamo esercitati molto in questi 6 mesi di scuola in presenza e sarebbe davvero scortese da parte vostra privarci di una cosa così significativa per noi studenti. Desideriamo metterci alla prova e poter ricordare questo momento di sfida e di crescita.
Vorrei inoltre aggiungere, con tutto il mio cuore, che sono amareggiata. Abbiamo fatto la nostra parte di sacrifici, prima con la didattica a distanza poi con le mascherine e il distanziamento dai compagni: abbiamo fatto la nostra parte per poter tornare alla normalità. Ma la normalità è ancora lontana e personalmente sono arrabbiata. Sono arrabbiata con chi ha preso le decisioni, con chi ha gestito quest’emergenza. Non potete cancellare questa delusione e questa rabbia che provo, ma potete ridarci un pezzetto della nostra adolescenza: l’esame di terza media. Spero capiate come ci sentiamo noi studenti (seppur io abbia scritto solo una piccola parte di quello che penso) e spero, inoltre, in merito a quello che ho scritto, che cambierete idea sull’esame. Vi auguro di prendere decisioni più vicine ai bisogni di noi studenti nei prossimi mesi. Cordiali Saluti, una quattordicenne stanca".