Lo sfogo: "Gli ultrasessantenni lavorano, accudiscono gli anziani e i nipoti. Meritano di più di Astrazeneca"
Sono portavoce di un pensiero che accomuna molte persone ultrasessantenni in merito al nuovo Piano Vaccinale Nazionale antiCovid.
Agli over 60 viene raccomandata la vaccinazione con AstraZeneca che ha scatenato e continua a scatenare molti dubbi, visto i suoi cambi in corsa, nonostante le rassicurazioni. Questo vaccino viene proposto ad un'ampia fascia di età, cioè persone che lavorano, si prendono carico dei nipoti aiutando i figli, accudiscono genitori ultraottantenni, alcuni invalidi anche gravi, fanno volontariato, insomma una fascia di popolazione che viene considerata trave portante della comunità e che a mio avviso doveva essere super-super protetta.
Ebbene, a queste persone viene assegnato il vaccino AstraZeneca che, ammettendo che abbia gli stessi effetti collaterali degli altri vaccini, anche se sembrano superiori e più gravi, a detta dei virologi ha una protezione nei confronti del virus pari al 70-75 per cento, a fronte del 90-95 per cento dei vaccini mRNA, copre bene la variante inglese, poco o niente le altre varianti, a differenza di Pfizer o Moderna; però le autorità sanitarie ci confortano dicendo che "al momento i benefici sono ancora superiori ai rischi (vorrei vedere!). La stessa EMA, nella sua conferenza stampa, ha esortato le persone che si vaccinano con AstraZeneca ad automonitorarsi per 15 giorni e prestare attenzione a tutta una serie di sintomi che in questa fascia di età, che spesso presenta già fragilità e problemi di salute anche se non gravi, generano ansia e inducono a pensare: "I sintomi che avverto sono così importanti da dover chiamare il medico o recarmi in ospedale, così come è stato consigliato?".
Mi chiedo anche: le persone già prenotate con AstraZeneca che non hanno (per loro fortuna) patologie tali da essere indirizzate verso vaccini meno problematici (Pfizer o Moderna) e rifiutano AstraZeneca perché non se la sentono di "rischiare" se ne vanno senza vaccino e senza essere riprenotate per un altro vaccino (dicono i responsabili locali che "non c'è alternativa: seguiamo le indicazioni del Governo"). Mi risulta che questo vaccino sia solo consigliato, raccomandato per questa fascia di età ma non obbligatorio con la risposta "o questo o niente". A questo punto con grande tristezza mi viene da pensare che questa fascia di età umanamente avrebbe meritato di più.
Giorgio Mambelli