Parco della Resistenza, bici che sfrecciano: "Divieti non rispettati, ecco la mia idea"
"Carissimo sindaco, sono intervenuto diverse volte in passato per porre l’attenzione dell’Amministrazione sul pericolo che il transito indisciplinato di biciclette presentava, in particolare per i bimbi più piccoli, ma anche per gli anziani, nel Parco della Resistenza. Tra i vari divieti affissi agli ingressi vi era pure quello delle biciclette, ma era stato da tempo oscurato da ignoti con adesivi vari. Ho quindi accolto con soddisfazione quando, qualche tempo fa, sono stati nuovamente apposti “evidenti” divieti al transito di biciclette “da adulti” se non condotte a mano. Grande però è stata la mia delusione nell’osservare che tali divieti non sono “regolarmente” rispettati. Mi sono quindi rivolto al Comando dei Vigili Urbani sollecitando il loro intervento, non certo per sanzionare, quanto per promuovere il rispetto delle regole ed un atteggiamento più civile; ma mi è stato risposto che non è di loro competenza, bensì del Settore Verde Pubblico. Allora mi sono rivolto a tale settore ma ovviamente la risposta è stata cortese ma è stato confermato che per il “notevole carico di lavoro” quello della sorveglienza non può essere garantito.
Il Parco attualmente è oggetto di una grossa ristrutturazione, nel Piano di una valorizzazione di tutto il complesso che va dalla Stazione ferroviaria ai Giardini stessi; ciò fa veramente merito all’Amministrazione che Lei guida, ma vede, occorre fare qualcosa anche per la sicurezza di coloro che usufruiscono di tali strutture. La situazione ora è questa: all’interno de parco sfrecciano biciclette, ed ora pure monopattini elettrici, tra le mamme, i bambini che sfuggono ad esse, gli anziani, che all’interno dell’oasi verde cercano un po’ di fresco e di serenità e calma; occorre assolutamente che s’intervenga, almeno per un periodo iniziale per controllare tale situazione e promuovere il necessario rispetto; altrimenti, signor sindaco, faccia togliere quel divieto, la sua presenza sarebbe pure ipocrisia. Lei sa meglio di me, le leggi si fanno perché siano rispettate, e per far questo, non è sufficiente promulgarle, ma controllare che siano rispettate. Infine, e non voglio abusare della sua pazienza, mi permetto di proporle un piccolo progetto, che si potrebbe inserire, con modesti costi, nella attuale ristrutturazione, e che potrebbe contribuire a ridurre il problema che le ho presentato. Si tratta di una pista ciclabile, di cui le allego il bozzetto, che transiterebbe ai margini del Parco senza creare grave disagio ai frequentatori e che si collega alle vie limitrofe (l’attraversamento si potrebbe realizzare transitando davanti ai servizi igienici sull’asse di via Bani). In attesa di una positiva risposta al mio sollecito, la ringrazio per l’attenzione e le invio cordiali saluti ed i miei più rispettosi auguri di buon lavoro".
Alvaro Lucchi