"Riqualificazione del Foro Boario, che non torni una latrina per cani"
Recita la segnalazione:
In occasione dell’evento pubblico divulgativo per i lavori di restauro del giardino e delle strutture del Foro Boario di Forlì, Vorrei esprimere la soddisfazione dei residenti in zona per questi preziosi lavori. Siamo immensamente contenti di poter fruire di questo meraviglioso spazio verde, soprattutto ristrutturato così mirabilmente. Tuttavia vorrei evidenziare un problema forse non da poco. Ho notato che ci sono ben pochi genitori con i figli piccoli che utilizzano il parco, quasi nessuno a giocare sui prati. Eppure questo parco, credo sia destinato principalmente all’aggregazione dei più piccoli, oltre che dei più grandi. Il motivo per questa defezione delle famiglie, potrebbe essere abbastanza chiaro: credo che il giardino sia diventato il “gabinetto” dei cani.
Decine di padroni vengono qui a dar sollievo ai propri cani: ma proprio decine. La maggioranza di loro, educatamente raccolgono le feci dei loro cani, è vero, ma purtroppo, dopo, l’erba rimane comunque sporca: chi avrebbe il coraggio di sostare o sedersi su un’erba dove poco prima sono state raccolte le feci di un cane? In più le numerose pipì dei cani completano la mappatura dell’intera zona verde, che non è più a disposizione di tutti i cittadini, ma solo dei cani e dei loro padroni. Evidenziato il problema, suppongo che per risolverlo (ovunque in città e metodicamente) potrebbero essere divise le due aree: una per i cani e l’altra per tutti gli altri possibili fruitori.
Potrei ipotizzare che possa essere necessario creare (ovunque in città e metodicamente?) una zona “sgambatura per cani” con accessi e percorsi esclusivi dalle strade adiacenti i giardini. Percorsi di accesso oltre che esclusivi anche ben definiti, per evitare che i cani attraversino anche accidentalmente le parti di giardino o di percorsi pedonali non destinati a loro. I luoghi dove i cani defecano e urinano, restano sempre sporchi. Addirittura ho visto dei padroni che portano i loro cani anche nei pressi dei giochi per bambini già istallati, il che evidenzia una totale mancanza di consapevolezza non solo dei danni che provocano gli escrementi dei nostri animali domestici, ma anche, come detto, della impossibilità di fruizione di tutti gli altri cittadini.
Qualche tempo fa ho letto un articolo della "Inrternational biosciences" dal titolo: "Il Test del DNA sulle Feci del Cane". Il cui link è il seguente: https://www.ibdna.it/test-dna-feci-cane/. L’articolo chiariva che le feci dei cani sono pericolosissime poiché contengono miliardi di colibatteri fecali, e che nelle feci di un cane ci sono più batteri di due grossi ruminanti e di un uomo messi insieme al giorno. Quindi si possono trasmettere malattie ai bambini e ad altri animali domestici con molta facilità. Viviamo in città sporche e maleodoranti: non c'è più una colonnina che non abbia la base annerita dalla pipì dei cani. Così come gli angoli dei palazzi, i marciapiedi, tutti lordati di macchie nere dovute alle pipì di cani, stratificate. Conclusione, senza dover organizzare campagne di sensibilizzazione, senza dover coprire il ruolo di sentinelle verso quei padroni di cani che non rispettano le regole (giacché nel giardino del foro boario, come dappertutto in città, si trovano anche feci non raccattate), un primo passo potrebbe essere quello di “riconoscere dappertutto e sempre” (ove possibile), ma soprattutto nelle aree verdi, percorsi diversi fra cani/gatti e persone? In questo caso con le zone per sgambatura cani.