"Sono diventata medico a mia insaputa"
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Attendo con ansia il referto di una risonanza magnetica. È normale mi dico questa ansia dell'attesa. Telefono garbatamente al Centro, mi dicono di richiamare. Anzi che mi chiameranno quanto prima. Attendo con incerto ottimismo. E allora mi dico, richiamali. È la tua vita, la tua salute. Mi faccio coraggio e telefono nuovamente. Mi danno un numero inesistente da contattare. Temo per la mia intelligenza, se pure ne è rimasta. Finalmente lo squillo al cellulare. Sono pronti a mandarmi il dischetto. Cado dalle nuvole e con pazienza zen richiedo il referto. Ma loro insistono hanno solo il dischetto. Ecco allora che in un attimo di lucida follia comprendo di essere a mia insaputa diventata un medico. E che medico, mi compiaccio. Una venatura di tristezza invade i miei pensieri. Ma quanti siamo, noi pazienti a trovarci una porta sbattuta violentemente sul cuore?