Lo sfogo di una lettrice: "Sugli autobus i portoghesi di mestiere"
Riceviamo e pubblichiamo: "Ci ho pensato un po prima di scrivere queste poche righe , ora mi sono decisa. Il destinatario di questa mia lettera è l'Azienda "Start Romagna" che, come sapete, si occupa di trasporto pubblico per l'area forlivese e dintorni. Sono una cittadina meldolese, studio/lavoro a Forli e dal lontano 1972 usufruisco del servizio di trasporto pubblico gestito appunto da "Start Romagna" (prima del 2009 presente con altro nome). Ad oggi, da oltre 45 anni, credo di aver contribuito in maniera significativa al bilancio di questa azienda pagando (come è normale che sìa), anticipatamente, il relativo biglietto e/o abbonamento richiesto per le circa 27mila corse (calcolo approssimato per difetto) effettuate.
Dopo essermi sommariamente presentata, vengo al motivo che mi ha spinto a mettere nero su bianco le mie rimostranze nei confronti di "Start Romagna". Mercoledì sono salita a bordo dell'autobus numero 96 nel "Punto Bus" di Forli. L'autista, seduto al suo posto di guida, mi ha richiamato indietro mentre sto camminando lungo il corridoio, chiedendo regolamento alla mano il "titolo di viaggio" (biglietto o abbonamento). Tale và esibito e convalidato quando si sale sul mezzo di trasporto. Ho mostrato quindi il mio abbonamento , lo "passandolo" nella macchinetta automatica per la convalida. Quindi mi sono seduta (l'autobus in quel momento era praticamente vuoto).
Pochi secondi dopo sono saliti due ragazzotti giovani e, senza il minimo accenno a fermarsi davanti alla macchinetta per "validare" il loro biglietto o abbonamento, hanno tirato dritto, sedendosi comodamente in fondo negli ultimi sedili. "Adesso l'autista li pizzica 'sti due portoghesi", ho pensato tra me e me. Invece no, nessuna azione ne reazione. E dopo pochi minuti ha messo tranquillamente in moto l'autobus, muovendoci in direzione di Meldola. I due giovanotti, tra una risata e l'altra , si sono rialzati solo alla fermata di Meldola, per scendere. Di scene come questa appena raccontata, vorrei sottolineare , nel corso degli anni ne ho viste (e vissute) a centinaia.
Avrei dunque un po di domande da rivolgere a chi ha la responsabilità (e il dovere) di rispondere: la sottoscritta la prossima volta che assiste ad una cosa simile di quali "armi" può disporre per evitare che si ripetano situazioni, chiamiamole con un eufemismo antipatiche ? Potrei chiedere l'intervento della Forza Pubblica (Polizia , Carabinieri , ecc. ) o , in alternativa , l'intervento degli organi di controllo interni dell'azienda ? (personale che , nell'esercizio ispettivo e di verifica , assume la funzione di Pubblico Ufficiale - Art. 40 comma 3 della Legge Regionale Emilia Romagna n. 30 del 2/10/1998 e successive modifiche).
Quali poteri , doveri e/o responsabilità ha l'autista del mezzo di trasporto in casi del genere ? Può iniziare e terminare il suo trasporto degli utenti presenti senza verificare che sìano tutti in regola con il biglietto. E' personalmente tenuto a tale controllo, magari con l'ausilio di colleghi dell'Azienda stessa e/o da Pubblici Ufficiali esterni (Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani)? Quali manovre e correzioni intende adottare l'azienda "Start Romagna" per porre fine al malcostume ormai radicato dei "portoghesi"?
Chi ha pagato il "titolo di viaggio" (2.10 euro il prezzo corrente per un "2-Zone", totale 4.20 euro andata e ritorno) ai 2 ragazzotti saliti nello stesso autobus dove mi trovavo e che non hanno rispettato il regolamento scritto a chiare lettere sui biglietti stessi, sulle bacheche degli orari esposte al pubblico esternamente alle fermate, all'interno degli autobu, sul sito Internet istituzionale?
Una provocazione: starei valutando l'ipotesi di richiedere la restituzione di quanto pagato nel corso degli anni in considerazione del fatto (provato dagli eventi) che siccome "si può viaggiare anche senza pagare" io ho speso inutilmente soldi per comprare un servizio che avrei potuto godere in maniera gratuita. Tempo fà lessi su un quotidiano locale un'articolo dove l'azienza "Start Romagna" annunciava di aver intensificato i controlli e inasprito le pene pecuniarie a carico di chi venisse pizzicato senza biglietto, di aver altresi aumentato anche il numero di multe elevate.
Iniziativa senz'altro lodevole. Mi piacerebbe saper , a bilancio, quante di queste multe sono in seguito state davvero incassate e se i soldi incassati sìano stati o meno sufficienti a coprire il "buco" determinato da questa gente che, impunemente, continua a non pagare e viaggiare gratis sui mezzi pubblici finanziati con i miei 2.10 euro , 2 volte al giorno. Se tutti i giorni avessi evitato il biglietto quanto mi sarei risparmiata in 45 anni? Ma chi avrebbe pagato ? Sicura di una risposta soddisfacente e sopratutto di un'azione quantomeno efficace volta a debellare questo andazzo poco edificante, non ci si può lamentare se "la gente" poi è portata a nutrire sentimenti di antipatìa (quando va bene) nei confronti dei "furbetti" di turno. Il mestiere del portoghese esiste dalla notte dei tempi, però non mi piace esser presa in giro Grazie per l'attenzione , una cittadina pagante"
Firmato: Lorenza Ricci