"Una risposta menefreghista da un impiegato dell'Inps"
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Sono una cittadina forlivese, nata 48 anni fa e cresciuta nella mia città. Una che paga le tasse, fa la raccolta differenziata, porta rispetto al prossimo. Per mia "sfortuna", da quando è stato inserito il reddito di cittadinanza, sono stata costretta a farne domanda perchè, altrimenti, non riuscirei a pagare l'affitto, le bollette e la spesa. Ma non sono una così detta "furbetta"; al contrario sono una persona che non si tira indietro nemmeno davanti ad un tirocinio di 200 euro al mese nonostante non sia più una ragazzina e questo tipo di formazione sono spesso dei veri e propri sfruttamenti. Qualora ho trovato un impiego a contratto cococo, con scadenza a 6 mesi, ho sempre fatto tutto in regola. Nel rispetto della legge. Per chi non è pratico di RDC non sa che per un tirocinio, quest'ultimo non va dichiarato al patronato e di conseguenza all'INPS ai fini del reddito. Ma per l'Inps, l'interruzione anticipata per qualsiasi voglia motivo del suddetto tirocinio, respinge la domanda per un nuovo sussidio. Cosa, tra l'altro al quanto contradditoria di cui ne sto parlando con la CGIL e il centro per l'impiego.
Dopo diversi tentativi, riesco a prendere appuntamento all'Inps di Forlì per avere chiarimenti e dichiarare la mia situazione di disagio oltre che a spiegare il perchè delle mie "dimissioni" prima della fine del contratto dal tirocinio. Poco fa mi ha chiamato un impiegato dell' Inps di Forlì alquanto svogliato di ricevermi l'indomani per parlare della mia pratica. Dopo avergli spiegato, la sua risposta è stata che se volevo contestare la decisione presa dall'Inps di Roma in base al fatto che mi sono dimessa da un tirocinio di 20 euro, dovevo assumere un avvocato e fare causa. Che risposta è? Con che coraggio si ripete e ripete ad una persona che ha appena dichiarato che non sa più come pagare l'affitto, le bollette e la spesa? E' proprio vero che siamo sempre più egoisti, che dei seri problemi altrui non ce ne importa e soprattutto che, se si spera nella comprensione anche solo con qualche parola di conforto, soprattutto chi sta al comando, diventa analfabeta, sordo e cieco.