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Dal Villaggio Mussolini al quartiere Ca'Ossi: la storia di una comunità tra luoghi e personaggi

La storia del quartiere di Ca’ Ossi, forte dei suoi oltre 12mila residenti, può essere considerato a tutti gli effetti un vero e proprio paese dentro la città, raccontata attraverso i luoghi e i personaggi

Il quartiere di Ca’ Ossi, forte dei suoi oltre 12mila residenti, può essere considerato a tutti gli effetti un vero e proprio paese dentro la città, sorto dal nulla negli anni ’30 per volontà del Duce che fece costruire il Villaggio Alessandro Mussolini inaugurandolo il 28 dicembre 1938 e intitolandolo al padre. Insediamento che dopo la guerra e la caduta del regime fu ribattezzato Villaggio Matteotti. Attorno a quel nucleo di case tutte uguali il quartiere si sviluppò impetuosamente a partire dagli anni ’50 del dopoguerra.

Vi sono luoghi simbolici come Villa Gesuita, le parrocchie di San Pio X e Santa Caterina da Siena, aree verdi come il Parco Incontro, il Parco urbano, il giardino intitolato al ferroviere Silver Sirotti morto nella strage dell’Italicus, ma anche luoghi come il Pattinodromo o la Multisala Astoria. Alle storie di questi luoghi si intrecciano inevitabilmente quelle dei personaggi nati, vissuti o comunque legati al quartiere, che emergono in tutta la loro forza. Tra questi vanno ricordati: il campione di moto Otello Buscherini, storici parroci come Don Giovanni Cani e Don Natale Mazzari, il padre degli asili comunali forlivesi Duilio Santarini, il musicista Vince Vallicelli, l’artista Carmen Silvestroni, il campione di basket Adolfo Marisi e altri ancora. 

Su questi luoghi e queste storie è a disposizione nelle edicole e librerie forlivesi “Ca’ Ossi”, il volume prodotto da Almanacco Editore dedicato alla storia del popolare quartiere cittadino, scritto da Gabriele Zelli, Marino Mambelli, Piero Ghetti, Gavino Cau, Mario Proli, Gaetano Foggetti. Il tutto corredato da suggestive foto d’epoca concesse da vari archivi che tanti cittadini, parrocchie e circoli hanno costruito nel corso degli anni e gelosamente custodito.

Si tratta della dodicesima puntata della Collana I Borghi, con la quale – dal 2004 – sono state già proposte le vicissitudini dei quartieri forlivesi: È Borg dal Sarach, Borgo San Pietro, Borgo Ravaldino, Borgo Schiavonia, Borgo Cotogni, Il Campo dell’Abate, Sobborgo Mazzini, Sobborgo Romiti, Vecchiazzano, San Martino in Strada e San Varano. La formula è quella ormai consueta: ripercorrere le origini dell’insediamento urbano, analizzare la toponomastica dei luoghi e recuperare storie e volti dei personaggi che ne hanno caratterizzato la storia e che spesso fanno parte della memoria indissolubile di chi vi abita.

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