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Studia a Forlì dalla Puglia e ha scelto il Servizio Civile: “Lo faccio perchè tutti possano sentirsi integrati”

Secondo Moscogiuri il Servizio civile allena la costanza e sviluppa le relazioni. “Capita a tutti di avere alti e bassi, ci sta, ma un anno è impegnativo e gli ostacoli sono tanti, il Servizio civile può aiutare a sperimentarsi in un impegno a lungo"

E’ al terzo anno di sociologia Sarah Moscogiuri, studentessa di origini pugliesi che ha scelto di svolgere servizio civile durante l’ultimo anno di studi. Ha il desiderio di conoscere il mondo, scoprire cose nuove e ampliare i suoi orizzonti. "Tra i tanti progetti, ho deciso di presentare la domanda al Comune di Forlì, che al suo interno permetteva di svolgere servizio in una scuola primaria, gestita dalla Fondazione Sacro Cuore - racconta -. Era quello che stavo cercando. Il mio compito è affiancarsi alle insegnanti, dando una mano alla classe durante le lezioni. Prevalentemente quindi svolgi servizio alla mattina".

"Il mio piano di impiego prevede anche attività pomeridiane, in cui aiuto i bambini durante lo svolgimento dei compiti, aiutandoli ad avere metodo e autonomia - prosegue -. E’ un servizio molto importante, soprattutto per quei bambini che altrimenti non avrebbero modo di essere seguiti da un adulto. Questa flessibilità di orari aiuta anche con lo studio". Tra i punti che reputa fondamentali del servizio civile, "sicuramente la costanza. Capita a tutti di avere alti e bassi, ci sta, ma un anno è impegnativo e gli ostacoli sono tanti. Può aiutare a sperimentarsi in primo impegno a lungo. Un altro aspetto è l’organizzazione verso la propria vita. Inserire un impegno così costante significa rimodulare la propria routine, dato che impegna circa 20 ore a settimana, spalmate su 5 giorni".

Per Sarah non si tratta di una esperienza solitaria: "Si è immersi in un sistema. Ad esempio, la mia responsabile, Emanuela, è il mio punto di riferimento, una guida. So che per qualsiasi cosa posso sempre contare su di lei. Anche per questo è una esperienza che ti fa crescere, ti insegna a relazionarti con insegnanti e responsabili. Poi in servizio non si è soli, ci sono i compagni che hanno scelto di svolgere la stessa esperienza, ci si vede spesso in formazione o durante gli eventi. A giorni i giovani potranno fare nuovamente domanda di partecipazione".

Poi alcuni consigli: "Ai miei coetanei dico di prendersi un po' di tempo per decidere. Ha i suoi pro e contro, come tutte le esperienze, ma tenete a mente che questo bagaglio di esperienza, pieno di vita, aneddoti e conoscenza, potrebbe rivelarsi molto utile più avanti". Poi un ricordo: "C’è stato un episodio per me molto significativo, seppur nella sua semplicità. Un bambino mi ha donato il suo disegno, durante un pomeriggio di servizio. Per me è stato molto importante. Spero tanto che la mia presenza possa lasciare un segno positivo, aiutando il prossimo, affinché tutti possano sentirsi integrati e parte di una comunità".

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