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"Ho parlato con me stesso, i miei due 'angeli' mi hanno dato forza": 100 km tra sali e scendi, forlivese nella top 30 all'Adamello Ultra Trail

Con i colori del team "The North Face" ha disputato lo scorso weekend l'Adamello Ultra Trail" sulla distanza di 100 chilometri, con 6.100 metri di dislivello positivo

La scintilla è scoccata nel maggio del 2019. "Così per gioco", come lui stesso ha raccontato: i primi chilometri, poi distanze più lunghe e il sudore delle competizioni. Tra i sentieri di montagna. 25 chilometri, poi 50, e la consapevolezza crescente "che questo era il mio sport, perchè appassionato da sempre di montagna a correre tra i sentieri mi sentivo a mio agio". Filippo Zanobi, forlivese di 25 anni, non si è più fermato, alzando il livello della sfida: 100 chilometri, "e chissà magari andrò pure oltre". Con i colori del team "The North Face" ha disputato lo scorso weekend l'Adamello Ultra Trail" sulla distanza di 100 chilometri, con 6.100 metri di dislivello positivo. Al primo ultra trail da 100 chilometri è giunto 29esimo su 300 partecipanti.

"Questa gara - spiega Zanobi - è stata preparata nei minimi dettagli grazie anche al mio allenatore Donatello Rota con cui lavoro da ormai un anno. Come prima esperienza sulla distanza questo risultato mi ha davvero soddisfatto". Il 25enne racconta la sua esperienza: "La partenza era alle 7 da Vezza d’Oglio. Non sapevo cosa fare e che passo tenere, d’altronde non avevo mai corso più di 55 chilometri. Quindi pensavo a come arrivare al traguardo". Al pronti via la prima asperità: "12 chilometri con dislivello positivo di 1600 positivo. Io che vivo in Appennino salite così me le sogno. Inutile dire che l'ho sofferta non poco".

Oltre alla fatica, anche i primi acciacchi: "11 chilometri e mi sentivo pizzicare un polpaccio. Mi sono messo a ridere per non piangere, fermandomi un secondo. Era la prima volta che cominciavo a parlare con me stesso, ricordandomi tutto quello che ho fatto e che questo crampo non era per la fatica ma per la paura e la tensione. Mi sono detto quindi: "Rilassati e divertiti!". Strano, ma vero, mi sono ascoltato. E così ho fatto". Raggiunta la vetta è iniziata la discesa, "il mio pane": "Non ho fatto fatica ed ho recuperato posizioni".

Al ventesimo chilometro il primo ristoro ed una maggiore consapevolezza dei propri mezzi: "Stavo bene, sembrava di esser partito da appena 5 minuti, ed invece erano trascorse 3 ore e 15 minuti di gara". Ad attenderlo vi erano due amici, Andrea e Michele: "Due angeli, vederli mi ha dato una carica mai vista". Li avrebbe poi incontrati "per un saluto ed una pacca sulla spalla" al chilometro 38, 52, 62, 74, 83 e 98. Al chilometro 62 "l’ultima salitona al passo del contrabbandiere, con 4 atleti incontrati in gara. Ci siamo fatti un po’ di compagnia ed in cima ho visto uno dei tramonti più belli della mia vita".

Nel frattempo il termometro aveva iniziato la sua picchiato: "Il freddo si faceva sentire dato che eravamo quasi a 3000 metri. Mi sono cambiato, indossando gli indumenti in modalità notte". Il sole ha quindi lasciato spazio alla luna: "Di notte ho viaggiato in modalità "trattore", perché l’unica cosa che vedevo erano solo i miei piedi e poco altro. Ma a trenta chilometri dal traguardo, e con alle spalle circa 6mila metri di dislivello, ero ancora fresco come una rosa. Le sensazioni erano ottime, con la gamba ancora reattiva e forte". Al ristoro del chilometro 74 un altro incentivo: "Ho saputo che ero 27esimo, ma non avevo ancora realizzato".

A Ponte di Legno il penultimo incontro con "i due angeli": "Qui forse ho avuto il momento più difficile. Mancavano solo 13 chilometri al traguardo, ma cominciavo ad aver sonno e alimentarmi e idratarmi stava diventando sempre più difficile". E anche l'imprevisto: "Ho imboccato il percorso della gara 170 e quando me ne sono accorto sono tornato indietro, perdendo due posizioni". Quindi la bandiera a scacchi: "Sono arrivato a Vezza d’Oglio dopo 18 ore 27 minuti di gara, con l'ultimo chilometro corso a 4:15/km. Non so come. 29esimo assoluto, un viaggio assurdo". Filippo guarda già al futuro: "I progetti sono tanti e le ambizioni alte".

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