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Automobilismo, terza Dakar per il forlivese Andrea Schiumarini: "Vivremo adrenalina pura"

Al via, per la terza volta dopo aver partecipato all'edizione 2019 svolta in Perù e nel 2020 alla prima edizione in Arabia Saudita, ci sarà anche il forlivese Andrea Schiumarini

Gli appassionati dei grandi Rally Raid stanno facendo il conto alla rovescia per la partenza della regina delle gare, la Dakar.
Arrivata alla 44esima edizione, è l'appuntamento sportivo del mondo dei motori più atteso e che prenderà il via dalla città saudita di Jeddah il primo giorno dell'anno per chiudersi il 14 gennaio sempre nella stessa località. I 148 team iscritti, con 430 mezzi coinvolti tra moto, Ssv, auto e camion, percorre 8.000 chilometri di percorso, di cui 4.300 km di prove speciali suddivisi in 13 tappe, attraversando il territorio selvaggio dell'Arabia Saudita. Deserto, sabbia, roccia e percorsi ricchi di insidie ​​sono le caratteristiche della Dakar che ha sempre rappresentato per i piloti un sogno da coronare.

Al via, per la terza volta dopo aver partecipato all'edizione 2019 svolta in Perù e nel 2020 alla prima edizione in Arabia Saudita, ci sarà anche il forlivese Andrea Schiumarini. Con il numero di gara 268, sarà affiancato da Stefano Sinibaldi, navigatore e co pilota. "Mi sento tranquillo - dichiara Schiumarini - Ovviamente c'è emozione, ma dopo l'esperienza 2019 e 2020, conosco bene le dinamiche per arrivare sulla linea di partenza. Quello che vivremo durante la gara, quella sarà adrenalina pura".

Schiumarini sarà alla guida di un Mitsubishi Pajero WRC+, preparato da RTeam. La vettura, modificata ed integrata con migliorie specifiche proprio per affrontare i percorsi nel deserto, rappresenta un percorso che Schiumarini ha programmato insieme al team di meccanici di RTeam. Un anno di lavoro e di studio per portare il pavimento ad un assetto costruito ad hoc sulle caratteristiche del pilota e del terreno che verrà affrontato.

"Quando ero piccolo seguivo la Dakar e prendevo appunti sui percorsi"

Cresciuto con il rumore dei motori, Schiumarini segue le orme del padre appassionato di Rally Raid. Il deserto, le grandi distanze ed i terreni sconnessi rappresentano la vera passione ed un obiettivo da costruire. "La Dakar è diventata subito il mio più grande sogno - confessa -. Ero molto piccolo quando seguivo in televisione i reportage sulla gara e ricordo che scrivevo su un piccolo quaderno, che conservo ancora, le caratteristiche di ogni prova speciale".

Dopo un esordio sulle due ruote, Schiumarini, è passato alle 4 ruote motrici, iniziando a costruire il progetto Dakar, partecipando a gare nazionali per poi andare fuori confine e testare nuovi terreni, sempre più vicini al deserto. L'incontro con RTeam ha segnato la vera svolta e la strada verso la Dakar si è delineata definitivamente con la partecipazione nel 2019 a bordo di un Ford Raptor nella categoria T2. Nel 2020 il salto di categoria in T1 a bordo di un Mitsubishi Pajero WRC+, attraverso il quale ha costruito un percorso tecnico e di evoluzione del mezzo che lo accompagnerà anche per l'edizione della Dakar 2022.

Stefano Sinibaldi: dal mondo del rally al deserto per seguire il sogno dakariano

Proveniente dal mondo Rally, dove milita dal 1991, Sinibaldi è stato anche pilota ufficiale Fiat per un anno nel 1999. Diversi anche i campionati mondiali a cui ha partecipato, ricoprendo poi anche il ruolo di direttore sportivo e logistico. Con oltre 200 gare all'attivo come navigatore ha sempre avuto il sogno nel cassetto della Dakar, che realizzerà nel 2016 e nel 2019, ma senza riuscire a concluderle. Per l'edizione 2022 si troverà a bordo del Pajero WRC + come navigatore e co pilota di Schiumarini, con il quale ha già condiviso qualche gara.

Spettacolo assicurato per gli appassionati, avventura ed adrenalina per i piloti. La Dakar è qualcosa di più di una gara. E' un progetto, uno sogno, un evento che segna in modo indelebile chi la vive, ed appassiona chi la segue da casa. Per questo la sua fama ed il suo mito attira ogni anno atleti professionisti ma anche tanti appassionati che vogliono vivere in gioco. Ma partecipare alla Dakar non è un gioco e chi vuole trovarsi sulla sua linea di lavoro di partenza deve mettere in conto un lungo di preparazione fisica, mentale e conoscenza del mezzo. Perché nel deserto non si può lasciare nulla al caso.

David Castera, Direttore della Dakar, durante la presentazione ha infatti sottolineato che anche per l'edizione 2022 non bisognerà conferire la guardia e i piloti, appassionati di deserto, potranno vivere la "sabbia in tutte le forme e colori". Ci saranno poi tanti percorsi che metteranno a dura prova mente, e stomaco, anche dei migliori navigatori. quindi rispettato copione dello spettacolo

Tecnologia, futuro e comunicazione alla Dakar.

La tecnologia e le innovazioni anche nel mondo della Dakar. Si parte con il Road Book che non sarà più cartaceo ma digitale. Un tablet, infatti, sarà il nuovo supporto che conterrà il percorso e verrà consegnato 15 minuti prima della partenza. Addio, quindi, ai mitici “rotoli” di carta con le note del percorso che i piloti e navigatori si arricchiscono, scrivendo una mano, con appunti e dettagli personali.

L'edizione 2022 della Dakar segna anche il lancio di un'altra grande sfida denominata “Dakar Future” che ha come obiettivo avere in campo, entro il 2030, veicoli a basse emissioni. Nasce così la categoria T1-Ultimate (T1.U) dove ci saranno già 4 vetture che utilizzano carburanti alternativi.

La Dakar propone una nuova applicazione che permetterà di vivere la gara minuto per minuto. Oltre a video, articoli e foto l'App Dakar Rally 2022, da scaricare su Google Play o Apple Store, offrirà una sezione con un tracking in tempo reale che seguirà i team durante tutte le prove speciali. 

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