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Martedì, 16 Aprile 2024
Il lutto

Circuito di Reims, l'impresa mondiale di Ercole Baldini: "Quel giorno andai forte, ma ebbi anche tanta fortuna"

La macchina del tempo torna al 31 agosto 1958. Circuito di Reims, Francia: al via dei Campionati del Mondo di ciclismo su strada c'era anche il "Treno di Forlì"

"Quel giorno andai forte, ma ebbi anche tanta fortuna". Ercole Baldini era un campione d'umiltà. La macchina del tempo torna al 31 agosto 1958. Circuito di Reims, Francia: al via dei Campionati del Mondo di ciclismo su strada c'era anche il "Treno di Forlì". Principale favorito di quell’edizione era Louis Bobet, che giocava in casa. Baldini era nel pieno della forma: uscì dal gruppo a 250 chilometro dal traguardo per andare a riprendere i tre fuggitivi Louis Bobet, Gastone Nencini e Gerrit Voorting. Nelle gambe trovò la forza di staccarli uno per uno per giungere solo al traguardo dopo una fuga di 50 chilometri.

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Quel giorno in gara c'era anche Fausto Coppi, ma quello non era il suo giorno. “Quel giorno andai forte, ma ebbi anche tanta fortuna”, raccontò in occasione del sessantesimo di quell'impresa. Ma i quotidiani dell’epoca parlano concordi e senza mezzi termini di un'impresa straordinario, indelebile nella storia delle due ruote. "Quando correvo (è stato professionista dal 1957 al 1964, ndr) il ciclismo era lo sport più seguito dagli italiani, un po’ come il calcio oggi, e vincere un mondiale, un Giro o una classica non era mai scontato: quando eravamo in strada, avevamo addosso i riflettori e le aspettative di milioni di persone e si cercava di dare il massimo”.

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Nella sua residenza di Villanova, Ercole ha allestito un Museo personale: ci sono la bici con cui vinse il Mondiale, la maglia iridata, i titoli a caratteri cubitali dei quotidiani dell’epoca. Baldini, nel triennio tra il 1956 e il 1958 si aggiudicò un Grand Prix des Nations, un campionato italiano su pista e due titoli italiani su strada, un campionato del mondo su pista e un mondiale su strada, un titolo olimpico in linea e il 41° Giro d'Italia. L’unico nella storia del ciclismo a compiere questa impresa. E nel 2016 è stato inserito nella Hall of Fame del Giro d'Italia, ricevendo il premio alla carriera. 

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