Debutto sfortunato per Matteo Nannini nel campionato Indy Nxt: "I risultati arriveranno, la macchina è molto forte"
"È stato in generale un weekend positivo - commenta Nannini -. Il risultato finale non è stato ottenuto a causa nostra, non rispecchia la nostra reale performance"
Matteo Nannini chiude la prima gara del campionato Indy NXT a St. Petersburg con un totale di 15 punti e la certezza di avere una monoposto capace di lottare per le posizioni che contano. Il fine settimana del pilota di Forlì era iniziato positivamente. Durante le prime libere il talento romagnolo ha cercato di macinare quanti più chilometri possibile a bordo della JH 75-23 per imparare la pista, concentrandosi prevalentemente sulla frenata ed i punti di riferimento essendo la prima gara per lui sul tracciato cittadino; nelle seconde libere, una volta trovato il setup ottimale, Matteo ha cercato il tempo e con il primo set di gomme ha fatto segnare il miglior crono, mentre con il secondo set di coperture Firestone non è riuscito a chiudere il proprio giro lanciato a causa di una bandiera rossa.
Durante la qualifica, della durata di soli 8 minuti, si è pagata l’inesperienza riguardo la pressione delle gomme e, solo quando tutto stava iniziando a funzionare era finito il tempo di prova a disposizione. Il tutto si traduce per Matteo in una partenza dalla nona casella, a soli tre decimi dal poleman che in un cittadino è una differenza di tempo davvero irrisoria. La gara di debutto come portacolori del team Juncos Hollinger Racing è iniziata molto bene. L’obiettivo principale era quello di passare la prima curva indenne e, dopo il primo giro, aveva già guadagnato una posizione. Purtroppo, le gomme non sono entrate in temperatura, la qual cosa ha fatto perdere alcune posizioni. I
n più le molteplici bandiere gialle - che costringono i piloti a rallentare - hanno retrocesso Nannini in dodicesima posizione a causa del mancato raggiungimento della temperatura ottimale delle coperture Firestone. Da metà gara in poi, quando tutto è entrato in temperatura, ha avuto inizio la rimonta che ha catapultato Matteo fino alla quinta posizione, finché la Juncos numero 75 è finita contro la monoposto del team Hmd Motorsports Zimperium di Josh Green vittima di un testacoda impossibile da evitare. Questo evento si traduce in un ko per il giovane pilota di Forlì, costretto al ritiro poiché la sua monoposto ha accusato un danno irreparabile all’anteriore destra conquistando 15 punti totali.
"È stato in generale un weekend positivo - commenta Nannini -. Il risultato finale non è stato ottenuto a causa nostra, non rispecchia la nostra reale performance perché per tutto il fine settimana siamo stati sempre avanti. In qualifica abbiamo mancato nel mettere assieme un buon giro secco per alcuni problemi di pressioni relativi alle gomme a causa del poco tempo a nostra disposizione. In gara mi sono trovato a mio agio con le gomme in temperatura e ho recuperato diverse posizioni".
"Sapevo che sarebbe stata una gara un po’ pazza ed ho cercato di rimanere fuori dai guai, però quando mi sono ritrovato dal nulla un’auto in testacoda davanti a me è stato molto difficile evitarla - prosegue nell'analisi -. In più il problema all’anteriore destra non mi ha permesso a ripartire. Però, complessivamente, sappiamo quali sono i nostri punti forti dove migliorare le prestazioni del team ed è solo questione di tempo perché la macchina è molto forte".