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"Ecco chi era Ercole Baldini": il Treno di Forlì raccontato dal giornalista Bebbe Conti

Intervistato da Mario Russomanno per la trasmissione televisiva "Salotto Blu" che andrà in onda mercoledì, alle 23 sul canale 99 del digitale terrestre, Conti ha anticipato alcuni temi del libro e della storia del grande campione

Beppe Conti, oggi scrittore, è stato per molti anni redattore de "La Gazzetta dello sport" e, successivamente, responsabile del settore ciclismo di "Tuttosport". È autore del libro "Baldini, una leggenda italiana", con foto di Walter Breviglieri, edito da Minerva, che sarà presentato giovedì sera alle 20.30 in anteprima nazionale nel Salone Comunale di Forlì. Intervistato da Mario Russomanno per la trasmissione televisiva "Salotto Blu" che andrà in onda mercoledì, alle 23 sul canale 99 del digitale terrestre, Conti ha anticipato alcuni temi del libro e della storia del grande campione. "Baldini è stato per alcuni anni il più forte al mondo, senza perdere un briciolo della sua umanità - afferma -. Mi vanto di essere stato suo amico e questo libro in un certo senso glielo dovevo. Anni fa mi disse che gli sarebbe piaciuto che scrivessi un libro su di lui. Da un po' ci stavo lavorando, adesso lo presentiamo al pubblico nel giorno in cui Ercole Baldini avrebbe compiuto novant'anni".

L'evento

Dialogheranno con l'autore Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì e l'editore Roberto Mugavero. Modera l’incontro il giornalista Russomanno. L'evento è organizzato nel giorno in cui il grandissimo campione di ciclismo che per alcuni anni, dal 1956 al 1958, fu indiscusso dominatore del ciclismo italiano e mondiale, avrebbe compiuto novanta anni. A rendere speciale l'incontro - che avviene a distanza di poco più d'un mese dalla sua scomparsa avvenuta il 1° dicembre scorso - sarà proprio la prima presentazione pubblica del volume scritto da una delle penne più autorevoli e prestigiose del giornalismo sportivo e arricchito da 200 fotografie inedite. Ercole Baldini è stato un campione straordinario che appartiene al patrimonio sportivo italiano di sempre, l’unico ciclista azzurro in grado di vincere i Giochi Olimpici (Melbourne 1956), un mondiale su strada (Reims 1958) e un grande Giro (1958). È stato il compagno di Fausto Coppi al Vigorelli e, insieme a lui, vinse il Trofeo Baracchi del 1957. Suo anche un record dell'ora che rimase imbattuto per lunghissimo tempo. Alla cronaca e alla memoria del glorioso passato sportivo, Conti ha aggiunto il valore di un’amicizia sincera e intensa "nei confronti d’un personaggio - afferma l'Autore - con il quale ho sempre avuto una particolare sintonia, gli stessi entusiasmi e gli stessi interessi per il grande ciclismo, per la buona tavola e le cose belle della nostra esistenza. Così, adesso che ci ha lasciato, raccontarlo con entusiasmo e orgoglio in un libro, lo considero davvero un grande privilegio della vita". L'incontro è aperto a tutti i cittadini e a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Conti festeggia con questo libro cinquant’anni di giornalismo sportivo, avendo iniziato l’avventura nel ’73 alla “Gazzetta dello Sport”, scrivendo di calcio negli anni magici dello scudetto del Toro. Per “Tuttosport” ha vissuto invece le stagioni trionfali di Alberto Tomba, fra Olimpiadi, Mondiali e Coppa del Mondo di sci. Ma è sempre stato il ciclismo, praticato in gioventù, lo sport d’elezione, presente a tutte le sfide più belle da Gimondi e Merckx a fine carriera, soprattutto Moser e Saronni, sino a Pantani e ai giorni nostri. Opinionista di Rai Sport, ha lavorato anche per Mediaset, Telecapodistria e Tv Svizzera Italiana. Numerosi i suoi libri, grazie ai quali ha vinto il premio Coni, il premio Vincenzo Torriani, il premio Bruno Raschi e tanti altri piacevoli riconoscimenti. 

Breviglieri nasce a Crevalcore (BO) nel 1921. Negli anni 1946-’47 diventa fotografo ufficiale de “il Resto del Carlino” e fonda l’agenzia Fotowall, alla quale collaborano Alceo Trouché, Eros Biavati, Maurizio Parenti e Aldo Salmi. Sempre in quegli anni diventa corrispondente fotografico per l’Emilia-Romagna dell’Associated Press & United Press, nonché collaboratore dei più quotati giornali nazionali. La vita professionale di Breveglieri s’intreccia con quella di molti giornalisti. Tra questi Enzo Biagi, Giorgio Vecchietti, Lamberto Sechi e Massimo Rendina. Sempre presente nei momenti importanti con i suoi negativi (più di 200.000) ha documentato per cinquant’anni la cronaca quotidiana, gli umori, le passioni e i fatti salienti della cronaca locale e nazionale, descrivendole con straordinaria efficacia e unendo la capacità tecnica alla sensibilità umana. Si è spento a Bologna il 20 novembre 2000.

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