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Sport in lutto

Forlì piange Ercole Baldini: "Resterà per sempre un simbolo d’identità e un mito dello sport"

Non si contano gli aggettivi per descrivere Ercole Baldini, per tutti "Il treno di Forlì", campione olimpico, campione del mondo, vincitore di un giro d’Italia e detentore del record dell’ora, scomparso giovedì all'età di 89 anni

Un fuoriclasse. Un testimone di un ciclismo epico. Una persona generosa. Determinata. Non si contano gli aggettivi per descrivere Ercole Baldini, per tutti "Il treno di Forlì", campione olimpico, campione del mondo, vincitore di un giro d’Italia e detentore del record dell’ora, scomparso giovedì all'età di 89 anni. "È difficile trovare le parole adeguate per descrivere la grandezza, tanto nel ciclismo, quanto nella vita, di Ercole Baldini - esordisce il sindaco Gian Luca Zattini -. La notizia della sua scomparsa ci lascia senza parole perché per tutti noi Ercole è sempre stato, e sempre sarà, una bandiera, un simbolo d’identità, un vero e proprio mito dello sport professionistico in grado di appassionare, coinvolgere ed emozionare, nonché un testimone esemplare della capacità di saper costruire un percorso di enorme successo mettendo a frutto impegno, sacrificio, lealtà e correttezza".

Addio Ercole Baldini, il ricordo fotografico

Baldini, continua il primo cittadino, "ha portato il suo essere forlivese in tutte le strade, i velodromi, gli studi televisivi, sui podi più alti del mondo. Come quelli dell'oro olimpico nel 1956, del Giro d'Italia e del campionato del mondo nel 1958. Alla profonda commozione provocata da questa tristissima notizia, si affianca l'espressione della riconoscenza, della gratitudine". Zattini ringrazia la stella del ciclismo "per averci reso orgogliosi di averti avuto come concittadino e rappresentante, nel mondo, dello sport sano, vero, genuino, schietto. Come te. Come la tua passione coltivata, fino all'ultimo, tra Piazza Saffi e Villanova. A nome del Comune, della Giunta e di tutto il Consiglio comunale e facendomi interprete dei sentimenti di stima e d'affetto dell'intera comunità forlivese, esprimo i sentimenti di cordoglio e di vicinanza ai familiari. Ci uniamo, nel dolore, agli amici e ai suoi collaboratori". 

UNA CITTA' IN LUTTO: ADDIO AD ERCOLE BALDINI - L'IMPRESA: QUANDO DIVENNE CAMPIONE DEL MONDO

"Ci ha lasciati un vero fuoriclasse - scrive su Facebook il vicesindaco con delega allo Sport, Daniele Mezzacapo -. Lo sport italiano è in lutto, tutto il mondo delle due ruote è in lutto, Forlì è in lutto. Un vero campione in bici e nella vita che ci lascia un'eredità perenne. Le sue epiche imprese lo terranno vivo per sempre. Stringo forte in un abbraccio tutta la sua famiglia, sono molto addolorato e in lutto con loro". Il parlamentare Jacopo Morrone lo celebra come "orgoglio e leggenda della Romagna e del ciclismo italiano", ricordandolo "sorridente nel raccontare le tue numerose vittorie: il titolo mondiale 1956 su pista e 1958 su strada, la medaglia d’oro alle Olimpiadi nel 1956, il Giro d’Italia nel 1958 e il record dell’ora nel 1956 con oltre 46km/h".  "Si è spento un mito del ciclismo mondiale, lo sportivo forlivese più vincente della storia", evidenzia invece il segretario e consigliere comunale della Lega, Albert Bentivogli.

L'ex parlamentare Marco Di Maio lo ricorda come "uno degli ultimi testimoni di quel ciclismo epico che infiammava le folle, una leggenda". Ha esternato il suo cordoglio sui social anche la consigliera comunale ed ex assessora allo Sport, Sara Samorì: Ci sarà indubbiamente chi meglio di me saprà narrare le sue gesta che, in questo caso non sono “mitologiche”, ma prettamente umane, tecniche, talentuose, generosissime. Per antonomasia si definisce così una persona di grande forza fisica e valore. 
Ma per me Ercole sarà sempre “Ercolino”,  con quello sguardo penetrante, quella proverbiale, affabile sfrontatezza, umanità, nell’affrontare tutto e tutti. Soprattutto le sfide. Instancabile.  Ma quanto arriva l’ultimo chilometro, anche il Campione, stringe i freni della bici, e guarda l’orizzonte. Sempre con la stessa grinta e determinazione.  Un “treno”, per Forlì  Sicuramente, tra i suoi più grandi campioni e i suoi figli più illustri.  Ciao grande Campione".

"Se n'è andato Ercole Baldini: il mio, il nostro Ercolino - esordisce il giornalista Marino Bartoletti, grande appassionato di ciclismo -. "Era il campione mondiale su strada più anziano del ciclismo italiano (prima di lui era toccato a Fausto Coppi). Nella seconda metà degli anni cinquanta è stato il più forte corridore del mondo, essendo passato in rapida sequenza (1956-1958) dal record mondiale dell'ora, alla medaglia d'oro alle Olimpiadi, al titolo italiano da neoprofeseionista, al Giro d'Italia, al titolo iridato. È stato il mio primo grande idolo: sono felice di averglielo fatto sapere in tutti i modi e di averlo raccontato centinaia di volte in tutte le sedi con amore sconfinato. Tornerò sull'argomento. Ora ho solo voglia di piangerlo: e di piangere". 

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