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Dakar 2022, una seconda prova piena di insidie: Gaspari-Carrara in recupero, Schiumarini tradito dal differenziale

I team si sono trovati ad affrontare una navigazione impegnativa dove raggiungere alcuni way point ha messo in difficoltà la maggior parte dei partecipanti

Prima vera prova per la Dakar 2022 che ha visto un percorso ad anello di 333 chilometri tra sabbia e roccia. Il vero protagonista di giornata però è stato un roadbook tutt’altro che facile. I team, infatti, si sono trovati ad affrontare una navigazione impegnativa dove raggiungere alcuni way point ha messo in difficoltà la maggior parte dei partecipanti.

Gaspari e Carrara recuperano posizioni

Sono stati 333 chilometri di prova speciale secondo le aspettative, con tante difficoltà di navigazione e durissima per i mezzi, con i primi 60 chilometri scorrevoli per poi passare a delle pietraie che hanno causato una foratura all'equipaggio composto da Enrico Gaspari e dal pilota bergamasco Marco Carrara, a bordo di un prototipo tubolare Zephyr SSV su base Can-Ma a trazione 4wd, mille di cilindrata con 200 cavalli messo a disposizione dalla francese Ph Sport.

Il percorso ha poi offerto una sabbia al limite della percorribilità, ma con il gioco delle pressioni dei pneumatici e l’applicazione di una ridotta sul variatore l'equipaggio del Racing Team Le Fonti è riuscito a venirne fuori. Nonostante una penalità di 15 minuti, la sostituzione di una cinghia di trasmissione, la temperatura elevata del variatore che non consentiva di lavorare al meglio sul particolare e il distaccamento della console i pad con conseguente anomalia di tutta la parte elettronica di navigazione, la coppia Carrara-Gaspari è arrivata al bivacco, risultando i primi di tutti i mezzi di PH Sport, occupando la decima posizione della classifica di categoria.

Le difficoltà di Andrea Schiumarini

"E' stata una tappa molto difficile con passaggi impegnativi tra rocce strette ed alte, tanto che ancora adesso mi chiedo come siamo riusciti ad affrontarli - afferma il forlivese Andrea Schiumarini, impegnato con Stefano Sinibaldi al raid nella classe T1 a bordo di un Mitsubishi Pajero WRC+ preparato da RTeam -. Probabilmente questo tipo di terreno ha compromesso il differenziale anteriore che ci ha definitivamente abbandonato negli ultimi 66 chilometri su un tratto di sabbia molle". Nel cuore della notte, intorno alle 2, Schiumarini e Sinibaldi sono rientrati al bivacco con il supporto del camion assistenza di Rteam, "che ha svolto un lavoro grandioso. Sono stati veramente bravissimi a gestire il traino sulle dune per portarci fuori da questa prima tappa infernale della Dakar. Dopo tutto però siamo felici di essere qui". 

La forte pioggia cambia la tappa Marathon

Precipitazioni intense sulla regione settentrionale del paese e su Ha’il hanno costretto l’organizzazione della Dakar a modificare la tappa Marathon prevista per il 3 e 4 gennaio. Il bivacco di Al Artawiyah è diventato impraticabile a causa degli allagamenti e sarebbe stato molto difficile accogliere i piloti che avrebbero dovuto dormire in tenda. La tappa Marathon, infatti, prevede due speciali dove i team non hanno la presenza dei mezzi di assistenza, sia lungo il percorso che al bivacco. L’organizzazione della Dakar ha quindi deciso di trasformare la tappa 2 e 3 in due prove speciali normali con assistenza presente al bivacco, che è stato quindi spostato ad Al Qaisumah.

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