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Giovedì, 25 Aprile 2024
Motomondiale

Dovizioso si racconta: "Mi ritiro serenamente. La soddisfazione più grande? Giocarmi il titolo con la Ducati"

L'INTERVISTA - Nel corso della sua lunga carriera, il pilota di Forlì ha ottenuto 20 pole, 24 vittorie, 103 podi e 3.796 punti in tutte le classi

L'emozionante addio di Andrea Dovizioso al Motomondiale nella gara di casa a Misano è stato un tributo lungo il viale della memoria, con l'intero paddock del Circus a ricordare alcune delle sue grandi battaglie in 20 anni della sua carriera agonistica. Dal titolo in 125cc nel 2004 ai suoi gloriosi successi in 250cc, dal suo passaggio alla classe regina nel 2008 all'epica resa dei conti col giovane Marc Marquez, con i celeberrimi duelli dal 2017 al 2019 al Red Bull Ring, Losail e Motegi.

Nel corso della sua lunga carriera, il pilota di Forlì ha ottenuto 20 pole, 24 vittorie, 103 podi e 3.796 punti in tutte le classi. È l'unico pilota a vincere una gara della MotoGp in tre diversi decenni negli anni 2000, 2010 e 2020, collocandosi di fatto come uno dei grandi della del Motomondiale. Gli ultimi 27 giri hanno visto Dovizioso rimontare dalla 18sima alla 12esima posizione, raccogliendo gli ultimi quattro punti nella top class. A fine gara la grande festa in pista organizzata dai suoi fedelissimi amici, poi l'incontro con i media nella sala stampa.

Andrea, è stato un weekend che sin dal giovedì ti ha visto impegnato in interviste, celebrazioni. Cosa ti ha fatto più piacere?
Tutto questo calore mi ha sorpreso un po'. Si capisce quando hai davanti persone che ci tengono veramente. E' la conferma di quanto sono riuscito a trasmettere, soprattutto a fine carriera con la Ducati. Il mio personaggio può piacere o meno, perchè è abbastanza differente dai soliti showman esplositivi e hanno le loro caratteristiche. Ma mi ha fatto un grosso piacere, non mi aspettavo che potesse andare così, perchè mi aspettavo un fine settimana più normale. Voglio ringraziare tutti, dai fan che sono arrivati qui con gli striscioni a tutta la gente che ho incontrato nel paddock e ai team. La maggior parte delle persone con cui ho lavorato si sono presentati nel boxe per salutarmi. 

Sabato ti sei commosso quando nell'hospitality ti hanno mostrato il video col messaggio di auguri dei piloti. Qual è quello che ti ha colpito maggiormente?
Non ce n'è stato uno in particolare, ma chi ringrazio chi ha avuto la possibilità di farlo. Non me l'aspettavo. Le cose che mi hanno detto, per niente banali, mi hanno commosso. 

Sono d'antologia i tuoi duelli con Marquez. Lo hai incontrato anche sulla griglia. Cosa vi siete detti?
Niente di particolare. C'è rispetto e quando vengono fatte queste cose fa piacere. 

Quell'ultimo giro in MotoGp. Cosa hai pensato?
Da solito pilota razionale che sono ero indeciso se fare il mio best lap personale della gara, perchè avevo Fernandez (Raul, portacolori della Ktm, ndr) attaccato, o godermelo. Ho fatto forte la prima parte della pista, ma poi in ogni settore cambiavo idea. Non è venuto fuori il mio giro più veloce per poco, ma al tempo stesso un po' me lo sono goduto. E' in linea col mio personaggio (ride, ndr). E' stato bello, perchè c'erano i miei amici che mi aspettavano alla curva 14 e vedere le loro bandiere mi ha fatto piacere. 

Ma cosa cambieresti della tua carriera?
Varie cose le farei diversamente, perchè dopo averle fatte è facile modificarle in meglio per comportarsi in modo differente al fine di ottenere di più. Ci sono tante cose e sarei un ipocrita se non lo dicessi. Ma non ho grossi rimpianti da farmi dire "che cavolata ho fatto" o un "non dovevo farlo". Da questo punto di vista sono sereno ed è il motivo per cui sono altrettanto sereno nel ritirarmi. Non vedo cose particolarmente sbagliate da me, ma alla fine bisogna trovare sempre il modo migliore per ottenere il massimo per se stessi.

E cosa ti ha dato maggiore soddisfazione?
Il riuscire a giocarmi il campionato con la Ducati, per come era messa quando sono arrivato, è stata una soddisfazione enorme a livello personale e professionale. Ho dovuto adattarmi ad una moto e ci sono voluti degli anni per svilupparla. E questo voleva dire che c'era tanta spinta ed energia, e allo stesso tempo della conoscenza per ottenere insieme alla squadra dei risultati. Ed è stato così. 

Sei arrivato più vicino a vincere il mondiale in 250 o in MotoGp?
Nel 2017 (con la Ducati  ha lottato fino all'ultima gara di Valencia contro Marquez, ndr) c'è stata una possibilità maggiore. In 250cc ho avuto le mie possibilità, ma non siamo arrivati mai a giocarcela all'ultima gara o comunque non avevamo le carte di giocarcela. 

Comunque nel Motomondiale non hai mai saltato una gara...
E' in linea col personaggio. Ma ci vuole anche fortuna, perchè quando cadi non sai mai come va a finire. Però l'approccio alle prove e alle gare dipende tanto dalle caratteristiche del pilota. 

"Pecco" Bagnaia, splendido vincitore della gara, ti ha ringraziato pubblicamente ed ha detto che se ha quella Ducati è merito tuo...
Se dice una cosa del genere è un segnale di maturità. Mi fa un grosso piacere. Se si è consapevoli di quello che è stato fatto è una grossa mano per cercare di raggiungere i propri obiettivi, come sta facendo. Non è da tutti fare una cosa simile e lo ringrazio tanto.

Ora ti darai al motocross. Che tipo di avventura sarà?
Niente mondiale, magari. Massimo che posso fare è il campionato italiano. 

Tra le tue qualità ci sono anche quelle di collaudatore. Se una Casa ti chiamasse per lo sviluppo di una moto?
Sto tenendo delle porte aperte, perchè ho imparato di non chiuderle a priori. Vediamo, sono rilassato in questo momento e ho già i miei programmi. Poi se mi verranno proposte delle cose interessanti sono totalmente aperto nel parlarne. 

Ora tutti ti stanno ringraziando per quello che hai fatto. Ma rispetto alla fine del 2020, al termine del contratto con la Ducati seguito da un periodo sabbatico, cosa c'è di differente?
Sono cambiate le dinamiche della MotoGp, dei piloti e il modo di correre. E' la reale fine, ma questo non significa che non possa essere più competitivo. 

Cosa ne pensi della MotoGp attuale?
Da pilota penso che se l'obiettivo è vedere i piloti lottare, bisognerebbe cambiare il regolamento. Tecnicamente si possono fare delle modifiche e rimodellare il weekend di gara. A livello di personaggi, ci sono piloti talentuosi, ma mediaticamente di base cercano di stare molto tranquilli nei comportamenti. E quindi c'è meno rivalità. Ma questo succede perchè tecnicamente non c'è la possibilità di fare tanti sorpassi. 

Cosa rimpiangerai di questo mondo?
Non mi mancheranno i titoli dei giornali su di me (scherza, ndr), ma magari li farete lo stesso. 

Martedì comunque sarai in pista?
Sì e confermo che ci sarà una sorpresa. 

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