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Dakar 2022, dopo tante difficoltà Schiumarini e Gaspari chiudono la seconda tappa col sorriso

I team sono partiti da Ha’il per una prova speciale di 338 chilometri dove a fare da padrone è stato il deserto, quello con tutto il suo fascino

La Dakar è entrata nel pieno del suo ritmo di gara, anche se siamo solamente alla seconda delle tredici tappe previste dal programma. Lunedì si sarebbe dovuta correre la tappa Marathon, ma le forti precipitazioni degli ultimi giorni hanno costretto gli organizzatori ad annullare la tappa senza assistenza, con sollievo per gli equipaggi che questa sera avranno il supporto di meccanici e collaboratori. I team sono partiti da Ha’il per una prova speciale di 338 chilometri dove a fare da padrone è stato il deserto, quello con tutto il suo fascino. La prima parte della prova è stata, infatti, caratterizzata da dune di livello 1 che poi sono diventate di livello 2 dal chilometro 271. Martedì è in programma la terza tappa: si parte con un trasferimento di 214 chilometri, per poi affrontare la prova speciale di 255 chilometri ad anello per tornare a Al.Quaismah dopo 166 chilometri di trasferimento, il tutto ridotto causa il maltempo, ma con dune di livello due lungo il percorso.

La prova di Schiumarini

"E' stata una tappa veramente molto bella, estremamente tecnica e con tanta sabbia bagnata, che diventa un fattore positivo su un tracciato pulito, ma che si trasforma in problema quando si passa dopo i camion, perché ovviamente segnano di più il terreno - commenta il forlivese Andrea Schiumarini, impegnato con Stefano Sinibaldi nella categoria Auto - classe T1 -. Per questo, siamo dovuti passare fuori dalle loro tracce. Delle piste sabbiose veloci ci hanno permesso di recuperare un po’ di tempo, ma siamo arrivati comunque sulle dune L2, quelle più alte e ripide, con il buio della notte, ed anche in questo caso abbiamo dovuto cercare passaggi alternativi. Una seconda tappa in perfetto stile Dakar, e questo ci piace molto".

Bene Gaspari

Positiva la prestazione di Enrico Gaspari e dal pilota bergamasco Marco Carrara, a bordo di un prototipo tubolare Zephyr SSV su base Can-Ma a trazione 4wd, mille di cilindrata con 200 cavalli messo a disposizione dalla francese Ph Sport. L'equipaggio del Racing Team Le Fonti è transitato in quinta posizione tra i T3 nonostante una fermata per sostituire la cinghia di trasmissione. Gaspari ha descritto la tappa come "bella, con il 100% di sabbia e navigazione difficoltosa". Me le difficoltà sono state di tipo meccanico, con l'equipaggio che ha dovuto sostituire altre due cinghie: una di queste, distruggendosi, è penetrata nel variatore, facendo perdere ulteriore tempo. E come se non bastasse si sono aggiunti una foratura ed un problema hai freni.

Carrara e Gaspari hanno concluso la speciale risparmiando potenza e cercando anche la pista più facile fuori traccia, anche perchè non avevano più cinghie da sostituire. In queste condizioni nella seconda parte della speciale hanno dovuto anche affrontare una serie di dune abbastanza ostiche sempre con l’apprensione della tenuta della cinghia. Resta comunque che al di là dei problemi e la quindicesima posizione parziale hanno scalato la classifica posizionandosi all’ottavo posto della generale, arrivando al bivacco ad un orario che gli ha permesso di rilassarsi un attimo e cenare dopo aver fatto il briefing con la squadra PH Sport. Nella gara dei Light Prototype, il capo classifica - il giovane americano Set Quintero della squadra ufficiale Red Bul - si è dovuto ritirare per un guasto meccanico e il suo compagno di squadra Andreas Mikkelsen fresco vincitore del WRC2 ha chiuso la classifica di tappa ultimo con tante ore di ritardo. Questa è la Dakar e non fa sconti a nessuno.

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