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Ha riportato la Mille Miglia a Forlì, parla Vittorio Valbonesi: "Un patrimonio culturale"

Vittorio Valbonesi è colui che è riuscito a riportare la "Mille Miglia" a Forlì dopo ben 37 anni. In pratica, una sorta di vero e proprio "eroe"

Vittorio Valbonesi, chi è costui? L'analogia con il Carneade di manzoniana memoria ci sta tutta, almeno per gli odierni don Abbondio  non interessati all'universo dei motori, ma per gli appassionati e gli addetti ai lavori una simile domanda susciterebbe indignazione e scandalo. Perché Vittorio Valbonesi è colui che è riuscito a riportare la "Mille Miglia" a Forlì dopo ben 37 anni. In pratica, una sorta di vero e proprio "eroe".

Per questo motivo i soci del Panathlon Club, capeggiati dalla presidente Marilena Rosetti e dal vicepresidente Ivan Balelli (promotore dell'evento), lo hanno applaudito a lungo, giovedì sera al Circolo Tennis di Villa Carpena, tributandogli un'ovazione meritatissima. Intervistato dal conduttore della serata, il giornalista Boris Casadio (un laureato in storia prestato ai motori  che riesce in maniera avvincente a raccontare e spiegare storie e vicende quasi mitiche), Vittorio Valbonesi ha ricordato inizialmente i numeri dell'edizione 2022 della "corsa  più bella del mondo": ben 425 auto partecipanti provenienti da 54 nazioni (ma la preselezione è partita, addirittura, da 1100 aspiranti concorrenti) da lui stesso presentate con dovizia di particolari al pubblico che mercoledì, fin dalle 6 del mattino, ha affollato piazza Saffi.

"Ferrari, Mercedes, Bmw, Fiat, Alfa Romeo ma anche automobili di produzione americana - ha poi proseguito Valbonesi -  hanno fatto bella mostra di sé al pari di personaggi assai noti presenti nel gruppo, quali Arisa, che era a bordo di una macchina con le insegne dell'Istituto Oncologico, e Arturo Merzario, indimenticato pilota con un passato in Formula 1 oggi ottantenne (fu lui che salvò Niki Lauda dalle fiamme del Nurburgring). Ho voluto riportare la "Mille Miglia" a Forlì perché  il percorso originale, dal 1927 fino al 1957 (quando la corsa venne sospesa) comprendeva il passaggio dalla nostra città, ma anche perché costituisce un importante patrimonio  storico, culturale e sociologico".

La "Miille Miglia" ritornò poi, non più come gara di velocità bensì di regolarità, nel 1982; di ciò ha parlato un altro ospite della serata Panathlon, Nicola Bacchi: "Mio padre vinse quella edizione - ha detto con giusto orgoglio - e per ricordarlo ho portato con me la coppa da lui vinta in quella circostanza". Il terzo ospite, l'avvocato Raffaele Barletta, ha invece dissertato sulle cinque edizioni della corsa a cui ha partecipato, sottolineando le difficoltà di un pilota che deve affrontare 1600 chilometri con auto scoperte e quindi in balia degli eventi atmosferici. Ha poi aggiunto un simpatico e singolare aneddoto: "In occasione della laurea di mia sorella, la feci partecipare con me alla "Mille Miglia":  fu un regalo veramente singolare e per lei sorprendente".

Ha chiuso la bella serata il giornalista de "Il Resto del Carlino" Ettore Morini, che ha espresso la propria gioia per il ritorno a Forlì della gloriosa corsa da lui definita "una festa per l'intera città", ed ha auspicato che ciò non sia un fatto episodico ma possa essere confermato anche nelle prossime edizioni.

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