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Fulgor, se non ora quando?

I biancorossi salgono a Verona a caccia del primo acuto esterno. L'entusiasmo di Vucinic: "Tezenis fortissima ma non esistono missioni impossibili"

Sarà la tara mentale da vero combattente, sarà che Nenad Vucinic è tecnico che predilige lavorare prima sul lato emotivo poi su quello tecnico, saranno mille altri motivi tutti validissimi, fatto sta che il tecnico serbo-neozelandese nel pre Verona-Fulgor (giovedì 22 alle ore 20:45), di ostacoli insormontabili non ne vuol proprio sentir parlare. “In altre occasioni siamo stati vicinissimi all'obiettivo di sfatare il tabù trasferta – commenta il timoniere biancorosso – stavolta potrebbe esser davvero l'occasione giusta. Verona è davvero forte, arriva da due successi pesanti e ha un roster di primissima fascia, insomma sarà durissima ma se giocheremo al massimo, nessuna partita ci può esser preclusa”.

D'altronde il match di domenica con Brindisi è la piena dimostrazione del potenziale romagnolo: Forlì sotto di 17 punti a metà terzo quarto è riuscita a rimontare, strappare la chance overtime e a metter a segno un successo pesantissimo. “Sono orgoglioso di quanto fatto dai ragazzi domenica. Ma lo sono sempre stato, a parte la pessima partita con Ostuni. Anche con la Tezenis dovremmo dare tutto solo così potremo pensare di portare a casa un successo ”. In effetti, il team allenato dall'esperto Martelossi e oggi fermo a quota 10 punti come la MarcoPolo è compagine di primissimo livello: “Verona è squadra di grande qualità ed esperienza – conferma Vucinic – con un pacchetto di lunghi temibile, formato da Renzi, Waleskovski, Banti; oltre a piccoli di valore assoluto come Porta, Vukcevic, Boscagin e West. Un gruppo in grado di metter in difficoltà chiunque”.

Per arginare il potenziale avversario sotto canestro, Vucinic potrebbe utilizzare – seppur meno che con Brindisi dato le bocche da fuoco dall'arco degli scaligeri – l'arma della difesa a zona che tanto bene ha portato contro l'Enel: “Abbiamo trovato un buon equilibrio anche se questo tipo difesa serve spesso per mascherare pecche della 'uomo'. Certo la utilizzeremo, se necessario”. Così come necessario sarà approcciare la gara di petto, evitando gli alti e bassi che invece hanno caratterizzato le prove di Trapani e Easley: “Joe Trapani – spiega il tecnico forlivese – veniva da due partire un po' deludenti; ne abbiamo parlato a lungo e lui con Brindisi è partito fortissimo. E' uscito dalla partita un po' per sfortuna visto che ha fatto un paio di errori, un po' perché la squadra girava bene anche senza di lui. Il contrario di quanto accaduto a Tony Easley, che è stato bravissimo a sfruttare il momento in cui la gara s'è infilata nei binari a lui più congeniali”.

 

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