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Unieuro in ginocchio su Cecina: la prima in casa è una batosta, 60-77

Forlì insegue per 40', sprofonda a -18, lotta fino a risalire a quota -8 in avvio di ultimo quarto poi alza bandiera bianca davanti alle rasoiate di Bruni, Caroti e Gambolati.

Forlì, benvenuta in B. Benvenuta in un posto dove le difese hanno un grado d'intensità inversamente proporzionale al livello dell'arbitraggio e le cadenze offensive sono tutto, molto più delle individualità. Tutti ingredienti che l'Unieuro, nell'esodio casalingo, ha palesato di non aver ancora introitato – vuoi per la mancanza d'amalgama naturale in un team nuovo per 10/10, vuoi per i problemi occorsi in gara a Rotondo e Rombaldoni (più quelli del primo, di fatto out per tutto il match, ad inizio per falli poi per un colpo sotto il ginocchio).

L'opposto di Cecina, compagine vocata alla B come nessuna: solida, con giocatori in grado di scambiarsi il ruolo di primattori (leggasi Caroti, Bruni, Gambolti), dai meccanismi oliatissimi sia in attacco (le "ruote" dentro-fuori dei piccoli sono state fatali per i cambi sistematici romagnoli) sia in difesa. Gli uomini di Campanella hanno giostrato per 40', senza dare mai impressione di faticare, neppure di fronte all'onda emotiva dei 1600 forlivesi, pronti a sostenere l'Unieuro sul -8 toccato (con uno sforzo immane) a inizio ultimo periodo. Il -17 finale è la conseguenza pesante, pure troppo, di questo gap. Ma Forlì ha tutto per cogliere il senso profondo di questa B, per compattarsi. Anzi, si potrebbe anche pensare che una bastonata di queste dimensioni possa esser utile viatico di “realismo” per una squadra battezzata da tanti come una corazzata ma che ancora non ha dimostrato nulla.

Unieuro, la sfida contro Cecina (foto di A.Salieri)

La partita – Ferri, Vico, Pederzini, Pignatti, Rotodondo compongono il primo quintetto casalingo della storia Pallacanesto 2.015. Le tanto attese “mani addosso” cecine non spaventano più di tanto Forlì, almeno non quanto le percentuali da surgelati (non entusiasmante lo 0-3 dall'arco e l'1-4 da 2 al 4') e, soprattutto, il 3° fallo di Rotondo (uno al minuto) che relegherà il pivot in panca per tutto il primo tempo. Toscano con un bel "ciuf" e un appoggio dopo sospetto sfondo di Medizza, mettono carne in graticola per gli ospiti (2-8, 4') mentre Forlì resta con la tavola avara. Garelli sbuffa verso il tavolo: time-out. Con Romba in più in campo, Forlì carbura, corre, evita che la GR schieri le sue maglie. L'ex azzurro segna e ispira, in stile volley, il pareggio in contropiede di Pignatti: 11-11 (8'). Il sorpasso sempre dell'ala forte già di Siena è anestetizzato da un gancetto di Gambolati sulla sirena del primo quarto: 15-16. Il brio resta anche nel II quarto: è ancora Romba a ispirare, in veste di play aggiunto. Pignatti con un'azione di cuore, insacca l'unica tripla su 9 tentate con urlo annesso: è la prima fuga di Forlì, 23-18 (13'). E' il momento migliore, Cecina che fatica a ruotare la sfera dentro-fuori, presa in mezzo alla buona retrovia locale.

La bomba biancorossa però non deflagra, anzi: Forlì non raccoglie quanto costruisce, Cecina non molla e punisce ogni amnesia difensiva. Il magic moment romagnolo sfuma. Sugli scudi – giocoforza – sale la GR in tutta la sua solidità: il duo Bruni (con percussioni fotocopia) - Gambolati (lungo dai polpastrelli buonissimi) infierisce sulla notte fonde calata in casa Unieuro. Il parzialone 2-19 degli ultimi 5' ha nella pancia la poca fisicità sotto canestro, i minuti sotto sufficienza di Iattoni, Ferri e Pederzini, la troppa sabbia negli schemi. La chiusura di primo tempo anticipa i patemi dei minuti restanti: 27-37. La ripresa segna tutte le distanze possibili tra una squadra rodata, ben allenata, coesa, che ha in sé il gran pregio di mantenere grande intensità senza andare fuori giri e un'Unieuro afflitta da alti-bassi, oltretutto nuovamente priva, da subito, del suo pivot Rotondo (ko per botta sotto ginocchio). La miglior individualità toscana, la giovane guardia Caroti, piazza il break già decisivo: due triple e Cecina è a +18, 29-47, al 23'. L'urto è forte. I canti della curva sono un lenitivo.

L'Unieuro tenta di alzare i ritmi – il tecnico a Romba per proteste su fallo subito e antisportivo dello stesso su Bruni fanno parte della strategia – e, pur tra mille fatiche, di pura (sola, purtroppo) foga tiene i locali in rotta: da -16, dopo canestro e fallo di Pederzini (41-57, 28'30”), il III è in soffitta a un più morbido -12, 45-57. Forlì mastica, mastica, fatica due volte quanto Cecina nella costruzione e nel tenere le girandole offensive GR. Volano colpi, parole poco carine. Si respira basket di B, in purezza. Vico con una bomba apre l'ultimo periodo (48-57), la pronta risposta di Del Testa è il segno che Forlì non ha la strada spianata. Mentre Pederzini trova il giusto feeling, Cecina pare più ferma di prima: Caroti non incide, la palla non corre fluida. Arrigoni piazza il -8 (52-60, 32'). E' il momento decisivo. O l'Unieuro abbraccia Cecina o il sipario cala. Coach Campanella coglie l'attimo e in una girandola di cambi rimette in corsa il play Bruni. L'effetto è devastante: il regista ridisegna la via verso il cesto lasciando sul posto la dolce difesa locale (orme seguite da Caroti l'azione successiva) oltre a imbeccare Zaccariello per il nuovo -16, 52-68, che spegne i riflettori a metà periodo. Finisce 60-77 tra qualche timido applauso d'incoraggiamento. Sabato, a Piacenza, servirà altra faccia, altra pazienza.

Unieuro – GR Cecina 60-77
(15-16; 27-37; 45-57) 

Spettatori 1.600

UNIEURO FORLI' – Rotondo, Rombaldoni 6, Vico 13, Ferri 2, Iattoni, Arrigoni 13, Pederzini 11, Pignatti 11, Bonacini 4, Biandolino ne. All. L. Garelli
GR CECINA – Fratto 8, Toscano 7, Favilli, Zaccariello 9, Del Testa 6, Gambolati 15, Caroti 12, Bruni 9, Medizza 11, Pistillo ne. All. F. Campanella

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