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Forlì punisce la difesa di Ferrara dal perimetro, l'analisi del coach: "Bravi a leggere la partita. Continuiamo così"

"E' stata un partita meritatamente condotta dall'inizio alla fine, dove siamo stati bravi a cercare le soluzioni giuste e leggere difese che per assurdo ci hanno concesso tanto dal perimetro", le parole di Martino

Probabilmente non è stata la più bella Unieuro 2.015 scesa in campo questa stagione, come dimostrano gli 89 punti subìti che hanno lasciato un po' di amaro in bocca a coach Antimo Martino, eccezionalmente affiancato dal general manager Renato Pasquali per le assenze degli influenzati Andrea Fabrizi e Paolo Ruggeri. Ma l'esigente allenatore biancorosso ha buoni motivi per sorridere dopo la vittoria contro la Tassi Group Ferrara. Il primo, perchè Forlì resta al comando del plotone del girone "Rosso", il secondo perchè può contare su un roster che domenica dopo domenica sta acquisendo sempre più consapevolezza nei propri mezzi, meritando la vetta della classifica, il terzo perchè ha saputo leggere la chiave del match, sfruttando la difesa a zona schierata da coach Spiro Leka per punire con costanza dall'arco. 

Nella serata di Rod Griffin l'Unieuro batte Ferrara

"E' stata un partita meritatamente condotta dall'inizio alla fine, dove siamo stati bravi a cercare le soluzioni giuste e leggere difese che per assurdo ci hanno concesso tanto dal perimetro, giocando tanti minuti a zona - l'analisi di Martino -. Abbiamo sfruttato una buona giornata dei nostri esterni, concretizzando spesso azioni offensive. Spesso sono critico quando utilizziamo molto il tiro da tre punti, ma in questa occasione onestamente abbiamo fatto quello che la difesa avversaria ci suggeriva e lo abbiamo fatto bene". Unico neo, fotografa "un po' dispiaciuto" il coach, gli 89 punti incassati, "nati in molti casi da disattenzioni e qualche palla persa ingenua in alcuni momenti della partita. Abbiamo concesso due transizioni ad Amici e Smith che hanno capitalizzato dall'arco. Otto-dieci punti potevamo evitare di concedere". 

Quella andata in scena, prosegue Martino, è stata "una partita particolare", dettata dagli alti ritmi di Ferrara: quella di Leka "è una squadra che ama correre. Avevamo un'idea diversa del match, ma abbiamo assecondato il loro ritmo. Siamo stati bravi a leggere quello che succedeva e non posso che ringraziare i miei ragazzi". Un piano partita che Martino ha dovuto riprogrammare dopo l'infortunio nell'ultimo allenamento di Todor Radonjic, "atterrato sul piede di Sanford", cambiato anche in gara in corso per i carichi di falli sulle spalle di Nathan Adrian. "Nel terzo quarto siamo ripartiti con Gazzotti e Benvenuti insieme, con Cinciarini in campo. Ma abbiamo anche schierato Pollone da 4 e due play. Siamo stati bravi a mantenere l'atteggiamento giusto in campo". 

Tra i protagonisti del match senza alcun dubbio capitan Cinciarini, autore di 19 punti, 4 rimbalzi ed un assist: "E' eterno, lo dico sempre scherzando, ma per me può giocare altri dieci anni. Quando fa canestro prende fiducia e diventa difficile da contenere". Ottimo l'impatto nel match di Benjamin Ndour, protagonista di una schiacciata e due rimbalzi offensivi: "Gli abbiamo dato fiducia in un momento del match in cui dovevamo allungare le rotazioni".

In generale, "dobbiamo continuare ad alzare un po' il livello. Le palle perse che abbiamo fatto non sono da grande squadre e in un match dall'andamento equilibrato avremmo potuto pagarle di più. Lo spirito di gruppo che abbiamo dentro e fuori dal campo è qualcosa d'importante, ma dobbiamo essere più esigenti. Guardando alla seconda fase, con partite più impegnative, serve qualcosa di più". Ma il coach non può che essere "felice dell'atmosfera. Continuiamo così". Sabato si sale in Friuli contro Cividale, capitolata contro Nardò. 

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