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L'Unieuro costringe a Gara 4 Cantù, coach Dell'Agnello: "Ora si fa interessante"

L'Unieuro Forlì 2.015 ha dato corso a quanto di buono fatto vedere per 30 minuti lunedì scorso al PalaBanco di Desio, questa volta trovando un lieto fine in un match che si è indirizzato sul binario biancorosso solo dal secondo tempo

In cuor suo coach Sandro Dell'Agnello credeva nelle potenzialità della sua squadra. Era solo questione di fiducia e anche di un pizzico di fortuna. La risposta è arrivata davanti al pubblico di casa. L'Unieuro Forlì 2.015 ha dato corso a quanto di buono fatto vedere per 30 minuti lunedì scorso al PalaBanco di Desio, questa volta trovando un lieto fine in un match che si è indirizzato sul binario biancorosso solo dal secondo tempo. L’Acqua S.Bernardo aveva infatto accarezzato l’idea di chiudere la serie al primo match point a sua disposizione al termine del primo tempo, chiuso avanti di dieci punti, ma la Pieffe 2.015 ha trovato la forza di riaprire ogni discorso.

"Abbiamo fatto qualche errore difensivo di troppo nel primo tempo, ma abbiamo giocato un grande secondo tempo - le parole di coach Dell'Agnello - La qualità di Cantù è tantissima, soprattutto nei passatori, perciò è difficile rompere i loro ingranaggi, considerando inoltre che hanno un margine d'errore bassissimo. Da Ros e Vitali sono ad esempio giocatori che facevano la differenza in A1. Quindi serviva tattica e nel secondo tempo siamo stati molto bravi. Avevamo bisogno di vincere e ci siamo riusciti, grazie anche all'aiuto di un meraviglioso pubblico che ci ha aiutato molto, soprattutto nel secondo tempo. Ora diventa un po' più interessante per noi e meno per Cantù. Resta comunque sempre difficilissima, ma meno rispetto alla vigilia di Gara 3".

Nel secondo tempo Forlì ha concesso appena 24 punti a Cantù: "Abbiamo fatto un lavoro eccellente e con poche sbavature, ma anche in attacco abbiamo costruito molti vantaggi, concretizzandone molti di più rispetto a Gara 2. Nel primo tempo siamo stati troppo soffici, soprattutto su Stefanelli che è un tiratore. Ed è una cosa da cambiare nella testa e sul campo. Abbiamo qualche idea". E questa volta l'ultimo quarto non si è rilevato fatale: "A Cantù avevamo concretizzato poco i vantaggi che eravamo riusciti a costruire. In una partita così, che richiede tanto sforzo in difesa, il fare canestro aiuta tantissimo psicologicamente. C'è stata una grande unità di intenti squadra-palazzetto".

"Nell'ultimo periodo non sono mancate delle sbavature, che saranno analizzate nelle prossime ore. "Qualcosa ci è sfuggiti - ammette Dell'Agnello -. Abbiamo perso due palloni con due nostri giocatori sulla palla, che invece di chiamarla sono andati l'uno addosso all'altro". A livello di singoli da sottolineare la partita di Rei Pullazi e finalmente di Kalin Lucas: "La presenza offensiva di Rei è stata importante e abbiamo bisogno che diversi giocatori siano performanti da questo punto di vista. Kalin nel primo tempo ha preso sei tiri che non sono entrati. E' stato marcato stretto e sabato dovremo essere bravi a rendergli il lavoro più agevole". In vista di Gara 4, conclude il coach, "dobbiamo prendere tutta la fiducia possibile, ma senza montarsi la testa. Sabato sarà durissima". 

Parla Sodini

"Sui quaranta minuti Forlì ha meritato di vincere questa partita - sono le parole di coach Marco Sodini -. Ed è indiscutibile che bisogna fare notare i meriti di un avversario prima di parlare dei nostri difetti". Per l'allenatore di Cantù il rimbalzo in attacco e la difesa in contropiede sono le chiavi di volta della vittoria dei biancorossi: "Forlì ha prodotto 22 punti complessivi, 15 tra secondi possessi, compreso l'ultimo prima dei due liberi di Giachetti, e sette in contropiede, mentre noi ne abbiamo prodotti otto. Non siamo stati fluidi nel gioco e non abbiamo fatto tiri puliti. E ad inizio terzo quarto abbiamo giocato in tutt'altro modo rispetto a quanto pianificato". Sodini ha poi evidenziato ancora una volta la difesa su Kalin Lucas: "E' vero che ha fatto 14 punti, ma ha dovuto tirare sedici volte". In vista di Gara 4, "non dobbiamo resettare, ma migliorare nel poco tempo disponibile le cose che non abbiamo fatto bene". 

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