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Unieuro, si apre un febbraio decisivo. Coach Martino: "Ambizione e gruppo unito i nostri punti forti"

La compagine di Spiro Leka, reduce dal ko interno contro l'OraSì Ravenna, non sta attraversando un periodo felice

Ribaltare l'80-78 subìto all'andata e proseguire nel cammino di vittorie consecutive per continuare a guardare tutti dall'alto, in un turno di campionato nel quale le dirette avversarie hanno sulla carta impegni 'abbordabili' (Pistoia sarà di scena sul parquet di San Severo, mentre Cento in casa contro Ravenna). Questa la missione dell'Unieuro 2.015, che domenica alle 18 ospiterà la Tassi Group Ferrara. La compagine di Spiro Leka, reduce dal ko interno contro l'OraSì Ravenna, non sta attraversando un periodo felice, e si presenterà al Palafiera con una striscia negativa di risultati che dura da quattro giornate (l'ultima vittoria risale l'8 gennaio in quel di Chieti). 

Il piano partita

Recuperato Lorenzo Benvenuti dopo l'influenza che l'ha tenuto lontano dal parquet nella sfida contro Nardò, contro gli estensi coach Antimo Martino avrà la panchina al completo. "E' una partita che richiederà attenzione e concentrazione, con l’obiettivo di giocare 40 minuti in maniera regolare contro una squadra che ha nel roster tanti giocatori di talento - le parole di Martino -. La sfida dell’andata deve servirci da lezione perché, al di là delle attenutati delle assenze avute e di una sconfitta arrivata per episodi nel finale, resta il fatto che nell’ultimo quarto abbiamo commesso troppi errori gratuiti, mettendo i nostri avversari in fiducia, aspetto che ha contribuito nel portarli a vincere la partita".

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In quel match Andy Cleaves fu tra gli assoluti protagonisti della rimonta che ha portato Ferraa a far suo il derby emiliano-romagnolo. In quel match, riconosce l'allenatore dell'Unieuro, "ha fatto un paio di giocate importanti, senza dimenticare che nella tripla finale è stato rapidissimo nel tirare da una distanza importante. In generale è uno dei punti di forza dei nostri avversari, ma non l'unico, perchè ci sono altri giocatori in grado di recitare un ruolo da protagonista. L'attenzione quindi non andrà solo su Cleaves, ma su tutta la squadra". 

Una delle chiavi dal punto di vista tattico potrebbe essere quello di rallentare i ritmi di Ferrara, costringendola ad attaccare allo scadere dei 24 secondi. "Il gioco a campo aperto è uno dei punti di forza dei nostri avversari - analizza il coach dell'Unieuro -. Hanno talento per trovare soluzioni anche nei primi secondi di gioco e quindi sicuramente sarà uno degli aspetti nei quali cercheremo di essere performanti. Ma ogni domenica stiamo cercando sempre di più, e ci stiamo riuscendo, di combinare al meglio qualche adeguamento tattico rispetto ai nostri avversari, cercando di mantenere regolarità sulle nostre regole, su quello che decidiamo di fare e soprattutto su come farlo". 

L'allenatore avversario

Sulla panchina di Ferrara siede coach Spiro Leka, ex giocatore dalla gloriosa carriera in Albania dove ha vinto ben 7 campionati e 4 coppe nazionali. Il suo nome, però, è fortemente legato all'Italia per quanto riguarda la sua 'seconda vita', quella da allenatore. Coach Leka conosce molto bene la Romagna (3 stagioni a Morciano, 2 a San Marino ed una parentesi anche a Santarcangelo), ma altrettanto la città di Pesaro dove allena dal 2010 al 2018 partendo dalle giovanili, assumendo poi il ruolo di vice allenatore della Prima Squadra ed infine subentrando a stagione in corso come capo allenatore per 23 partite nella massima serie. "Lo conosco dai tempi della serie A ed è un allenatore che sta facendo molto bene - l'elogio di Martino -. A Ferrara è diventato un punto di riferimento. E' molto preparato e sicuramente si presenterà a Forlì con l'obiettivo di metterci il bastone tra le ruote". 

La classifica

I biancorossi dovranno cogliere l'occasione per sfruttare il fattore campo e mantenere così la vetta del Girone, dalla dodicesima giornata condivisa a braccetto con Pistoia e Cento, e con un +6 sulla corazzata Udine, capitolata domenica scorsa contro la Fortitudo Bologna. Anche perchè si apre un febbraio che vedrà impegni importanti e significavi in trasferta, anche in ottica classifica: l'11 si giocherà contro la sorpresa Cividale e il 19 proprio contro Cento. "E' chiaro che siamo arrivati in un momento della stagione nel quale dobbiamo cercare di restare tra le prime tre della classifica, che ci permetterebbe di entrare nella seconda fase nel girone migliore - ammette Martino -. Non sarà semplice, perchè Udine ha il potenziale per fare un finale importante di campionato e davanti abbiamo partite non semplici da affrontare. Il nostro obiettivo sarà quindi quello di mantenere questo vantaggio acquisito sino alla fine del girone regolare". 

Parola d'ordine è regolarità: "Insieme a Pistoia e Cento stiamo mantenendo un ritmo veramente importante e da parte mia c'è molta soddisfazione, perchè bisogna considerare che a differenza dei nostri avversari, che lo scorso anno hanno disputato i playoff e mantenuto l'ossatura delle loro compagini, la nostra squadra è completamente nuova, con uno staff tecnico totalmente rinnovato". Un primo posto che Forlì è riuscita a guadagnarsi, parole di Martino, "con ambizione e la forza del gruppo. Ogni domenica infatti ci sono protagonisti diversi e quando manca qualcuno riesce a trovare soluzioni alternative. La classifica si costruisce attraverso un lavoro di gruppo e l'ambizione di migliorarsi sempre di più". 

La forza del gruppo

Una forza del gruppo che si riflette anche sulla crescita delle presenze sugli spalti del Palafiera. "Con la società ci eravamo prefissati l'idea di creare una squadra giovane e che avesse entusiasmo - osserva coach Martino -. E, sono onesto, siamo più avanti di quello che avevamo immaginato e questo non era scontato. Volevamo creare un gruppo in grado di lottare e nel quale il pubblico potesse identificare al di la delle vittorie. Il fatto che stiano arrivando anche i risultati facilita le cose e sono contento che, partita dopo partita, sia il numero che il supporto dei tifosi a livello di entusiasmo stia aumentando. E mi auguro che sia sempre così da qui alla fine. La squadra lo merita. Si può fare anche di più, perchè il fattore campo in questa categoria può aiutare tantissimo".

Merito della crescita del gruppo è anche da attribuire allo staff tecnico, attento agli aspetti psicologici dei giocatori. Una dimostrazione arriva ad esempio dall'evoluzione positiva di Nathan Adrian nelle ultime uscite e il rapido adattamento di Vincent Lee Sanford, a lungo fuori dai campi di gioco per infortunio. "Fortunatamente sono sempre riuscito a costruire squadre con un ottimo gruppo, soprattutto perchè c'è una condivisione di responsabilità e questo i giocatori lo percepiscono. E' chiaro che abbiamo le nostre gerarchie, ma nella praticità siamo una squadra che distribuisce in modo equilibrato i possessi. Altro aspetto importante è avere nel quotidiano attenzione su tutti i giocatori, compresi i giovani, perchè sono cose che vengono percepite. E in campo questo aspetto positivo viene fuori. Alla lunga infatti vincono squadre con gruppi affiatati e che hanno un potenziale diffuso". 

Gli avversari

La squadra di coach Leka una buona produzione offensiva con 75,4 punti a partita, ma subisce anche tanti canestri: con 81,2 punti subiti risulta la seconda peggior difesa del torneo dietro a Nardò, battuta proprio domenica scorsa da Forlì. E' inoltre tra le formazioni più deboli a rimbalzo del girone, concedendo 11.5 carambole offensive su 38.1 totali (l'Unieuro ne cattura 38.4 a gara). Altra statistica negativa è il numero di palle perse, 14.3 ad allacciata, mentre si distingue per il più alto numero di assist di squadra, 17.4. In questo fondamentale eccelle con 4.2 cioccolatini di media il classe 2001 Gianmarco Bertetti, nativo di Biella sia personalmente che cestisticamente alla sua prima esperienza lontano da casa: giocatore di grande energia e rapidità, è sicuramente una scommessa ma con la personalità giusta per ricoprire questo ruolo.

Il primo slot per gli americani è occupato dal classe 1996 Cleaves, guardia nativa della California che l'anno scorso ha disputato la massima serie danese con la maglia di Horsens viaggiando ad oltre 18 punti di media; in precedenza era stato protagonista in Ncaa con California State. Alla sua prima esperienza in Italia sta mostrando grande atletismo, soprattutto nell'attaccare il ferro, oltre alle sue doti di realizzatore, garantendo una media di 19.1 punti che si sommano ai 4.5 rimbalzi e 3.1 assist. Alla voce giocatore più talentuoso della squadra troviamo la guardia-ala Alessandro Amici, classe 1991, tornato a Ferrara 8 stagioni dopo l'ultima volta: il giocatore, rientrato dopo uno sfortunato infortunio alla caviglia occorsogli nella gara contro Mantova, nel match perso contro Ravenna si è distinto con 16 punti (due su tre dall'arco). E' forte anche sotto le plance, catturando una media di 4.1 pallone, ma ha anche una buona visione di gioco, servendo 3.4 palloni a partita. 

In avvicinamento al ferro incontriamo il classe 1992 Andrew Smith, ala-centro statunitense-lettone, anch'egli alla prima esperienza in Italia. Dopo il college, la sua carriera s'è divisa tra Lettonia, Olanda (dove conquista in una sola stagione campionato, Coppa e Supercoppa nazionale), Germania (promozione nella massima serie) ed infine Svezia, dove ha disputato l'ultima stagione. Giocatore molto spettacolare visto il suo spiccato atletismo, può giocare sia da '4' che da '5': in questa stagione viaggia con oltre 11 punti a gara, a cui vanno aggiunti quasi otto rimbalzi.

Il totem sotto le plance non ha bisogno di presentazioni, ovvero il classe 1990 Luca Campani, arrivato a Ferrara nel corso della scorsa stagione: protagonista in Serie A1 per una parte della sua carriera con le maglie di Montegranaro, Cremona e Varese, abbina ad una stazza importante una mano molto educata dalla media distanza. I numeri sono importanti: 14.1 punti di media, con il 38% dall'arco, ma fa valere anche i suoi 208 centimetri con 5.3 palloni catturati. Dalla panchina esce il play-guardia classe 2002 Tommy Pianegonda, prodotto del settore giovanile di Trapani che ha già disputato parte della scorsa stagione in maglia Ferrara: giocatore mancino e rapido, di buone prospettive.

Un altro rinforzo è Maurizio Tassone, classe 1990 figlio d'arte di Coach Guido Tassone: ex frequentatore dei parquet di Serie A1 con Cantù (2017-2019), è uno specialista del tiro da tre punti. Completa il reparto esterni Simone Bellan, classe 1996 proveniente da Piacenza: dopo un'ottima carriera giovanile, qualche infortunio di troppo ha un po' rallentato la sua crescita, rimane comunque un giocatore energico che fa della difesa il suo mantra. Salendo di centimetri, a partita in corso agisce il serbo classe 1999 Mihajlo Jerkovic, scuola Reyer Venezia e proveniente da Nardò: anch'egli ottimo tiratore da tre punti, è bravo nelle situazioni di pick-and-pop. Completa il roster il centro classe 2003 Samuele Andrea Valente.

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