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Unieuro-Fortitudo, il derby visto dagli spalti: dall'omaggio a Mihajlovic alla grande festa biancorossa

L'atteso derby tra Unieuro Forlì e Fortitudo Bologna è stato vissuto dagli spalti con un'autentica carica d'adrenalina

Quella vista domenica sera al Palafiera non era una cornice da A2. Ma da massima serie. L'atteso derby tra Unieuro Forlì e Fortitudo Bologna è stato vissuto dagli spalti con un'autentica carica d'adrenalina. Che quella di domenica non fosse una partita come le altre lo si poteva intuire già lungo le direttrici per via Punta di Ferro. Già in via Bertini le prime code, con la Polizia Locale presente in corrispondenza della rotonda d'intersezione con la Cervese a vigilare il traffico.

Molti tifosi hanno accolto l'appello lanciato più volte dalla società durante la settimana, ovvero di presentarsi al botteghino del PalaGalassi in largo anticipo e prima dell'apertura delle 17. C'è chi per evitare problemi di parcheggio ha preferito la bici all'auto. Lungo il serpentone di giovani a piedi in via Punta di Ferro, chiusa alla circolazione stradale fino all'ingresso del parcheggio della Fiera, già stracolmo in ogni ordine di posto già alle 17.30. 

Unieuro Forlì - Fortitudo Bologna, tutte le emozioni in una foto

Camminando verso il palazzetto si poteva ben percepire il brivido di un incontro speciale, Forlì contro Bologna come Rocky Balboa contro Ivan Drago, con fibrillazione agli ingressi e negli scalini esterni verso le tribune dell'impianto. Tanti gli uomini in divisa a presidio che tutto filasse liscio e senza problemi. La Fossa al gran completo nel settore a loro riservato, con almeno 400 biancoblu "ingabbiati" da una rete bianca a protezione di un eventuale lancio di oggetti.

Il riscaldamento è scivolato via su ritmi dance fino al momento della presentazione delle squadre: fischi assordandi contro la Fortitudo, fogli bianchi e rossi ad accogliere la squadra di coach Antimo Martino, con i nomi accompagnati da un lungo "Olè". Poi i cori, lanciati dalla Curva Nord (per l'occasione con un doppio tamburo), a spingere l'Unieuro verso una strameritata vittoria. "Salutate la capolista" e "Romagna mia", l'epilogo da pelle d'oca.

Finisce con un festante fumogeno rosso accesso lato Forlì ed un petardo esploso dal settore ospite. Ma nessun incidente. Una bellissima serata di sport. Che ha omaggiato anche un campione che una terribile malattia ha portato via a 53 anni: "Ciao Sinisa, uomo vero", lo striscione esposto sugli spalti per rendere omaggio a Sinisa Mihajlovic: un esempio di tenacia e di coraggio, finché la malattia non lo ha strappato ai suoi cari e al mondo dello sport. 

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