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Dell'Agnello brinda senza entusiasmo: “Potevamo andar gambe all'aria, ci ha salvato la compattezza di gruppo”

Fucà recrimina con l'arbitraggio per l'antisportivo dato a Maestrello, Dell'Agnello fa la tara con i due punti persi contro Casale: è il post derby dei due tecnici di Imola e Forlì.

Mentre gli spalti si svuotano e partono gli ultimi sfottò degni di un derby, largo ai tecnici che hanno guidato dalla panchina Aget e Le Gamberi: “Sono molto dispiaciuto – attacca Federico Fucà – meritavamo di vincere per quello prodotto in partita e per le condizioni nelle quali ci siamo trovati a giocare. L'ho detto ai ragazzi in spogliatoio: consideriamo questa gara un successo, più di così non potevamo fare, abbiamo avuto la palla del successo poi bravi loro a non farcela sfruttare. Sui ragazzi non ho nulla da dire, invece, purtroppo sono molto arrabbiato per il fallo antisportivo dato a Maestrello: per il metro adottato e per logica, quel contatto non andava sanzionato così pesantemente. Eravamo avanti di 2 punti, tutto volevamo fuorché un fallo cattivo. Rivedrò il video con calma, per ora resta l'arrabbiatura”.

“Abbiamo fatto due passi indietro decisi sotto tanti punti di vista – commenta, invece, Sandro Dell'Agnello – soprattutto in difesa. L'avete visto tutti: stasera non c'eravamo; evidentemente non sono stato abbastanza bravo a far capire ai ragazzi che con Imola era una partita insidiosa e così è diventata pericolosa. C'è bastata una folata, arrivare a +13, per perdere subito la concentrazione e ritrovarci poi con Imola in serata di tiro (50% da 3, ndr) e tutta la pressione di dover vincere sulle spalle. Nel III e IV quarto potevamo solo perderla, lo ripeto, il pallino era loro; di positivo c'è che però siamo rimasti compatti, coesi. Gli episodi l'hanno decisa in nostro favore - l'antisportivo? poteva starci - e se avesse vinto l'Aget non ci sarebbe stato nulla di male, anzi. Diciamo che ci siamo giocati il bonus del merito guadagnato con la sconfitta con Casale”. Parole anche sulla prova di Spencer  - “m'aspettavo proseguisse la strada imboccata a Capo d'Orlando dove ha tolto dai giochi Battle; stasera, non è stato l'unico opaco, ma il suo avversario, Gay, sembrava Allen Iverson” - e sulla scelta tecnica di giocare i supplementare con un quintetto senza lunghi - “stasera più che mai eravamo senza chi potesse giocare spalle a canestro; i 5 piccoli mi sono serviti per tentare di arginare Gay, e ci siamo riusciti solo in parte”.   

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