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F3, Matteo Nannini e il podio di Barcellona: "Mi ha portato fortuna l'incontro con Hamilton"

Reduce dalla doccia di spumante al Montmelò di Barcellona, Matteo sta trascorrendo alcuni giorni di relax ed allenamenti a Magny Cours, in Francia

La semina del contadino porta buoni frutti quando cade nella terra buona. Evidentemente Forlì è terreno fertile di talenti in ambito motoristico. In MotoGp a tener alto il nome della città mercuriale c'è Andrea Dovizioso, sulle quattro ruote si sta facendo conoscere alla platea mondiale Matteo Nannini. Diciassette anni compiuti il 10 luglio, sul suo curriculum può vantare già un campionato di F4 Uae, vinto al debutto nel 2019 (campionato e titolo rookie) arricchito domenica scorsa dal primo podio nel Fia Formula 3 Championship, categoria nella quale ha mosso i primi passi quest'anno.

Reduce dalla doccia di spumante al Montmelò di Barcellona, Matteo sta trascorrendo alcuni giorni di relax ed allenamenti a Magny Cours, in Francia, prima di partire in auto insieme a papà Eddy per il Belgio, destinazione Spa Francorchamps, dove lo attende la Dallara azzurra numero 22 preparata dal team Jenzer Motorsport.

A Barcellona una gara a dir poco spettacolare l'ha portata sul podio. Che emozioni ha provato?
All'inizio mi è sembrata una cosa normale. Forse non avevo realizzato ancora. Poi riguardando la gara in televisione ero decisamente più contento. Sinceramente non me lo aspettavo. Si tratta di un risultato che è stato reso possibile soprattutto per il miglioramento fatto in qualifica. 

Cioè?
Nella gara del sabato sono partito dalla 13esima posizione e questo ha reso possibile arrivare nella top-ten. Il regolamento prevede per la Sprint Race la griglia invertita, aumentando le possibilità di arrivare sul podio. Quindi l'approccio alla qualifica diventa molto importante, dove, col poco tempo a disposizione, è anche decisiva la gestione dello pneumatico. Partendo dalle retrovie c'è un maggior rischio di incidenti o contatti. Sono quindi contento, perchè stiamo lavorando nella direzione giusta.

In Austria ed in Ungheria non è riuscito ad esprimere al meglio il suo talento. Poi la tappa di Silverstone ha rappresentato una sorta di svolta. Cosa è successo?
Sicuramente ho un maggior adattamento con la monoposto rispetto alle prime gare e riesco a governarla più facilmente. Ma ad inizio campionato ho dovuto fare i conti anche con delle noie tecniche. Al Red Bull Ring era entrato in azione il blocco-motore, in un'altra avevo una marmitta crepata. A Silverstone un incidente in Gara 1 ha compromesso il weekend, perchè nella gara della domenica sono riuscito a risalire dal fondo del gruppo facendo ben quattordici sorpassi. Quindi la possibilità della top c'era. Adesso siamo riusciti a trovare una quadra. A Barcellona non abbiamo avuto problemi ed i risultati sono finalmente arrivati.

Ora c'è il Gran Premio del Belgio sulla leggendaria pista di Spa Francorchamps. E' la prima volta che l'affronta?
Sì, mi sono allenato sul simulatore. Ma la realtà è un'altra cosa. Anche Silverstone per esempio era la prima volta che gareggiavo, ma mi sono adattato abbastanza facilmente. In molti dicono che addirittura la pista inglese sia più difficile di quella belga. Sicuramente mi aspetto un weekend più impegnativo rispetto a quello di Barcellona, un tracciato che conosco bene. La chiave per fare bene sarà il secondo settore, più guidato, dove si farà la differenza. Poi c'è l'incognita meteo. Quando è variabile ci sono alcuni punti della pista dove piove ed altri asciutti e col sole. Vedremo.

Com'è la vita del paddock nell'era del covid?
L'area della F3 è unita con la F2, mentre quello della F1 è un mondo a parte. Può capitare il giovedì, mentre si fa il giro della pista a piedi, di incontrare i piloti. Incrocio spesso Sebastian Vettel, ma a Silverstone ho incontrato Lewis Hamilton.

Ci racconta di questo incontro speciale?
Lewis stava giocando col cane, mi ha notato che indossavo il pass e mi ha chiesto cosa facevo. Abbiamo fatto una chiacchierata veloce e mi ha augurato buona fortuna. E' stato un incontro di buon auspicio, perchè è da quel momento in poi che le cose sono cominciate ad andare per il verso giusto. Spero di incontrarlo di nuovo (sorride, ndr).

Quest'anno per la F1 ci sarà il triplete italiano Monza, Mugello e Imola. All'Enzo e Dino Ferrari correrà anche la F3?
Purtroppo no. Erano e restano programmati nove weekend, con la doppia gara. E' un peccato. 

Vedremo ancora Nannini sul podio da qui a fine stagione?
Sulla carta il Mugello può essere una pista favorevole, avendo corso lo scorso anno con la Formula Regional (salì sul podio nella categoria rookie, ndr) e fatto anche diversi test. Come ho spiegato prima, tutto è legato alla qualifica. Con un buon piazzamento è possibile lottare per le posizioni che contano. Non è semplice, perchè a volte in un secondo ci sono i primi venti della griglia. Quest'anno il campionato è ancor più competitivo di quello dello scorso anno.

La stagione quindi finirà col round del Mugello il 13 settembre. Poi ci sarà un lungo stop.
E' effettivamente un problema. Per l'autunno-inverno non ho programmato nulla, perchè sono focalizzato al 100% sul campionato di F3. Sicuramente ci saranno delle giornate di test tra ottobre e novembre. Normalmente in passato si correva a Macao, ma quest'anno non penso che si disputerà. 

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