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Serie D, al Morgagni arriva il Lentigione. Benuzzi: "Mi sento tutti i giorni sulla graticola"

Domenica scorsa a San Giovanni Valdarno la ruota non è girata a favore dei biancorossi e mister Eugenio Benuzzi chiede ai suoi più convinzione nei loro mezzi

Il menù della quindicesima giornata di campionato offre al Morgagni la sfida contro il Lentigione. Domenica scorsa a San Giovanni Valdarno la ruota non è girata a favore dei biancorossi e mister Eugenio Benuzzi chiede ai suoi più convinzione nei loro mezzi: "Credo che il Lentigione sia un’ottima squadra, nonostante non abbiano i risultati sperati dal momento che per un certo periodo del campionato sono stati i primi in classifica". Tornando alla sconfitta di domenica scorsa, Benuzzi non fa drammi: "Abbiamo creato noi le occasioni, commettendo un solo errore; e abbiamo compiuto 15 cross dalle fasce". Al momento l'allenatore non ha ancora raccolto quanto seminato: "Mi sento tutti i giorni sulla “graticola”. Se un allenatore vuole dare il meglio di sé deve sempre mettersi in discussione, non può avere certezze di modulo e di formazione. Deve sempre cercare di trovare la soluzione migliore per accontentare la proprietà”.

Domenica mancheranno Longato, Luzzi, Radoi e Vago, infortunati; Boilini ha recuperato durante il periodo di squalifica. Galeotti e Romano hanno ricominciato ad allenarsi da giovedì. L’allenatore è soddisfatto del rendimento della squadra: “Sono contento di come stiamo procedendo e di quello che stiamo facendo; capisco che abbiamo ancora tanta strada da fare, il problema è che io sono venuto dopo un ottimo allenatore che ha dato ai ragazzi dei concetti giusti per la sua filosofia.  È davvero difficile andare a scardinare dei concetti di difesa a tre, di un solo giocatore sull’esterno, di un’ala che viene dentro perché si inserisce un altro, dei concetti dove deve essere l’attaccante che va a chiudere un mediano avversario e non il centrocampista che deve uscire. Sono concetti che hanno consentito ad Attilio di vincere i campionati. Tuttavia io non posso proseguire un lavoro dove non mi sento di dare il massimo, in quanto mi sento più afferrato su altre cose”.

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