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Fulgor Libertas, tutto è come prima

La liquidità sbandierata non c'è, i giocatori non si allenano: tutto è esattamente come troppe settimane a questa parte.

“I soldi sono arrivati? Diciamo che è stato un moto d'ottimismo”. Lino Frattin, diesse Fulgor Libertas, dopo secondi di riflessione alla ricerca delle parole migliori per dire verità e tutelare il buon nome della Società, così para il colpo d'entusiasmo dato alla piazza dall'intervista rilasciata (di sua sponte) dal patron Massimiliano Boccio al quotidiano La Voce. In effetti, di soldi no, non c'è manco l'ombra. Così come da due mesi a questa parte, sul tavolo restano solo i proclami tutti all'insegna del futuro anteriore (i “domani avrò pagato”... sì, come no) della dirigenza biancorossa. E di belle parole non si vive, a meno di esser poeti. Il risultato, vero, tangibile di questo procrastinare eterno e snervante sono, da un lato, i musi lunghissimi dei tesserati italiani (che oggi, mercoledì, non si sono allenati a parte una lunga sessione di tiro), dall'altro il pesantissimo rischio di ulteriore penalizzazione fino all'esclusione diretta dalla serie A2 Gold in caso di recidiva. Al di là delle rassicurazione pare, infatti, certo che Boccio non abbia onorato la terza rata dei premi NAS di venerdì scorso. E se non opererà in tal senso entro questo fine settimana, ai galletti saranno tolti altri 3 punti. Lasciar attendere la Fip ulteriori sette giorni equivarrebbe, poi, al definitivo addio alle competizioni. Ipotesi da gelare le piastrine nelle vene ma tutt'altro che impossibile data la totale inconcludenza del duo Boccio-Chirisi. Ad aggravare il già più che cupo panorama, la natura dei fantomatici titoli che Boccio vorrebbe vendere per recuperare gli euro utili per far tornare gli stranieri e risalire la china: nulla se non titoli della stessa Fulgor Libertas Spa. Come dire, vendere pezzi della Società per tentare di salvarla. Un cane che si morde la coda, affatto appetibile ai mercati per debiti, prospettive, risorse. Giovedì Boccio sarà al PalaFiera per parlare coi suoi stipendiati, per scongiurare lo sciopero bianco di domenica. Auguri. A tutti.

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