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FulgorLibertas, si giocherà a Musso duro

Il passaportato italo-argentino che si ispira a Manu Ginobili, mette i panni dell'uomo squadra promettendo per la prossima LegaDue non solo punti ma anche tanta difesa

Da bomber assoluto della DNA a jolly del mazzo di carte pregiate in mano a coach Dell'Agnello. E' tutta qui la sfida - e probabilmente anche la chiave della futura carriera tra i pro - che attende Bernardo Musso, guardia italo-argentina arrivata in estate per rafforzare il già ricco capitolo dei piccoli forlivesi. A sentir le sue prime parole in canotta biancorossa, il tiratore nato a Pergamino (come un altro ex FL, Fernando Becerra) nel 1986, i punti cardinali di questa genesi, pare averli ben chiari.

“L'impatto con la LegaDue non mi spaventa – spiega Musso –. A Napoli ero il primo terminale, ogni pallone era destinato a me e il mio compito era di far canestro (in terra campana viaggiava a quasi 20 punti in poco più di mezzora di gioco con ottimi 41% da 3 e 58% da 2, ndr); qui è tutto diverso. Per far bene, fondamentale è capire i ruoli in squadra, cosa serve per vincere: avendo compagni con ottime doti realizzative come Roderick o Todic, tirassi ogni pallone mi arrivasse come accadeva l'anno scorso, significherebbe perdere in partenza la mia sfida”. Sfida a se stesso, anzitutto, accettata anche a discapito delle laute offerte ricevute in estate da team di DNA: “Sì, mi hanno cercato in parecchi; anche dalla LegaDue (Brescia dove ha già giocato ma in A Dilettanti, ndr) ma io volevo questa categoria e volevo venire a Forlì”.

Terminale dei giochi romagnoli ma non solo, dunque. “Il tiro e il gioco senza palla per farmi trovare pronto sugli scarichi – continua la guardia che ha nel connazionale Manu Ginobili l'idolo sportivo – sono i miei punti di forza, ma coach Dell'Agnello da me vuole anche tanta difesa, lavoro per la squadra, intensità”. Nel mazzo di carte in mano a Dell'Agnello, che vede un asso come Roderick, il classico jolly, il giocatore universale pronto a tutto, specie a spaccare le partite con una fiammata. “Nel reparto esterni siamo davvero ben messi – chiosa Musso –; Natali lo conosco per averlo avuto avversario in DNA, Roderick non ha bisogno di presentazioni, mentre Spencer ha ottime referenze. Ma Forlì non è solo “perimetro”: ci daranno tanto anche i lunghi, Soloperto, Todic e Simeoli”. 

Arrivato in Italia a 17 anni con il fratello Victorio nel 2003, saggia le prime fatiche vere del basket italiano a Fossombrone nel 2006 in B2 dove resta fino al 2008 (nel 2006-2007 vince la B2 Nazionale e l'anno dopo in B1 raggiunge i playoff). Nella stagione 2008-2009 passa a Udine in Serie A. E' poi a Brescia con la Leonessa in Serie A Dilettanti quindi Perugia Basket, infine Napoli.

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