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FulgorLibertas, Dell'Agnello detta la linea: “Dimostriamo di meritare i play-off”

Le Gamberi attendono la spinosa Veroli del fromboliere Marigney ex Imola. Passato lo "sganassone" di Verona per i forlivesi è d'obbligo il riscatto.

A poche ore dal match con Veroli – partita chiave per la corsa play-off, domenica ore 18:15 al PalaFiera – il tecnico dei biancorossi Sandro Dell'Agnello affronta alcuni temi caldi sul panno verde della Le Gamberi: dal momento no di Bo Spencer – cui affiancare Stefano Borsato in versione “equilibratore” pare aver cessato di sortire effetti positivi – alla lotta play-off.
Dell'Agnello, che FulgorLibertas ha visto in questi giorni?
C'è voglia di reagire. A Verona è stata una non-partita, approcciata male e proseguita peggio. Contiamo di archiviare quella prova e dimostrare che Forlì è quella che di partite ne ha vinte quattro di fila, non quella che ne ha presi quasi trenta dalla Scaligera.
Questione d'atteggiamento, solamente?
Dobbiamo trovare una via di mezzo tra la poca fiducia di un paio di mesi fa e la troppa dimostrata sabato sera; da questa quadra, dalla “fame” dipenderà il nostro futuro.
Futuro che prevede i play-off?
A inizio stagione darsi obiettivi che non fossero la salvezza non aveva senso ma oggi che siamo i primi del secondo gruppo, perché non crederci? Dimostriamo di meritare l'ottavo posto che, per inciso, sarebbe un risultato strepitoso.
Passando a domenica, all sfida con Veroli: vale più o meno con Marigney in rosa?
Ne ho parlato con Marcelletti (allenatore della Prima, ndr) alla recente riunione con gli arbitri a Bologna: Marigney gli dà quella imprevidibilità, la capacità d'interpretare le situazioni fuori dagli schemi che è utile a ogni squadra; e nell'andare fuori le righe, Marigney, è un maestro. Per cui, direi che nel cambio, ha solo guadagnato.
Marigney che all'andata non c'era. E in quell'occasione fu vittoria.
Siamo cambiati entrambi: come noi, la Prima, è diventata squadra più dinamica, con quintetti leggeri che vedono Rossetti da “4”. Sono cambiati e cresciuti. Se mettiamo in conto che il loro è un roster nato per primeggiare capiamo che partita ci aspetta.
A spostare l'ago della bilancia pro Forlì, a parte TRod e Todic dovrebbe esser Bo Spencer. Tra tutti, il play USA, pare quello più chiamato al riscatto.
Quello che serve a Bo, in questo momento, è una bella prova per ritrovarsi. Basterebbe iniziare la partita con due canestri. Sta attraversando un periodo storto, capita a tutti. Non è ancora un drago nelle letture dei giochi ma è un buon tiratore e nelle ultime uscite il canestro pare un miraggio, e quando tutto gira male i difetti s'ingantiscono. Lui è certo meglio dui quanto fatto vedere a Verona. Purtroppo non arriverà alla partita non al massimo: ieri (giovedì, ndr) ha subito una distorsione alla caviglia destra per cui arriverà alla partita poco allenato. Pure Todic ha problemi, è stato a letto mercoledì causa virus intestinale.

Voce e spazio anche a Terrence Roderick, la guardia USA la cui impennata di rendimento (22 punti, quasi 30 di valutazione media nei successi con Imola, Brescia, Bologna e Trento; di contro ai 7 punti raccimolati nella serata “no” di sabato scorso al PalaOlimpia di Verona) è inevitabilmente coincisa con i quattro successi Le Gamberi. “Quella di Verona – chiosa il ragazzo di Philadelphia classe '88 – è stata davvero una brutta partita: abbiamo attaccato male e difeso peggio. C'è gran voglia di rifarsi. Come dice il coach, dobbiamo far vedere che la Forlì vera è quella che ha vinto a Brescia, che aggredisce gli avversari da subito. Senza la giusta mentalità si perde con chiunque; al contrario con lo spirito giusto non esistono avversari imbattibili. L'importante è non esser mai certi di essere i migliori già in partenza”.
Tralasciando Verona, questa fetta di stagione pare sorridere: punti, assist, vittorie...
Giostro di più la palla e questo mi permette di dare più assist ai compagni, vero. E questo mi piace; mi piace il gioco veloce e quando posso spingere in transizione lo faccio, sia attaccando il ferro sia servendo i miei compagni liberi sul perimettro.
Con Veroli che partita sarà?
All'andata fummo bravi a limitare Hunter e Walker. Ora c'è Marigney ma il discorso non cambia: intensità e difesa saranno le chiavi per vincere.

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