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FulgorLibertas, è l'ora del liberi tutti

Per arrivare a fine stagione la dirigenza biancorossa lascia liberi giocatori e staff tecnico di accasarsi altrove. I primi a partire saranno Miro Todic (in bilico tra Pesaro e Kiev) e Bernardo Musso.

Tana liberi tutti! Giocassimo a nascondino sai che goduria uscire tutti insieme dai rispettivi ripostigli, buchi, anfratti per festeggiare l'eroe di turno, il novello Spartaco capace di mettere all'angolo il “cacciatore”. Invece trattasi qui dell'ultimo, mestissimo, capitolo della tristissima parabola della FulgorLibertas. A chiamare, infatti, ad adunata l'intera truppa Le Gamberi (assenti “solo” gli USA, Spencer e Roderick), poco prima dell'allenamento di lunedì, quello preparatorio l'anticipo di campionato con Barcellona, è stato Maurizio Giannelli. Il vice presidente “de facto”, socio forte incaricato di traghettare la FL verso l'impossibile salvezza societaria, ha lanciato un chiaro messaggio: tutti (tutti, dal talentino Nicolò Basile al diesse Ario Costa) sono liberi di trovarsi nuova collocazione; chi vuole un pezzo della rosa o della panchina FulgorLibertas si faccia avanti per trattarne la fuoriuscita. Alternativa sul tavolo? Restare a Forlì ma decurtandosi (e non di poco) lo stipendio. Salario che, giurano i ben informati, è stato saldato a tutti, almeno fino alle spettanze di dicembre. Chiaramente l'obiettivo di Grazioso & Co. è racimolare, con le rescissioni e i risparmi sui contratti in essere, i soldi necessari per saldare il dovuto alla Fip, concludere la stagione e attendere il miracolo estivo.

L'allenamento poi non si è tenuto e i giocatori si sono riservati di pensarci su. Ma chi ha mercato ha già alternative in tasca. In primis, Miroslav Todic: il bosniaco volante, pare aver davanti a sé la scelta tra le offerte di Pesaro e, in ultimo, quella succosissima di una sua ex squadra, gli ucraini del Politekhnika-Halychyna di Kiev. Abboccamenti per altri pezzi pregiati Le Gamberi, sono arrivati solo per Bernardo Musso (il tiratore, pupillo di coach Dell'Agnello, avrebbe un'offerta dalla DnA ma non Firenze; starebbe però titubando) mentre per gli USA Spencer e Terrence Roderick ad oggi nessuno ha mosso paglia. Ciò non toglie che i due potrebbero rescindere, restarsene a spasso piuttosto che giocare col rischio di veder saltare il team per cui indossano la casacca. E in tal senso, il sospetto c'è non essendosi entrambi presentati all'allenamento in questione. Bo perché avrebbe perso l'aereo che doveva riportarlo in Italia dopo la sosta, TRod addirittura perché avrebbe perso le chiavi dell'auto nel parcheggio del Palasport di Vigevano, location dell'inutile All Star Game di L2. "Li aspettiamo" dicono in società.

La linea rossa oltre la quale la FulgorLibertas Forlì sarebbe solo un nome da annali del basket, è fissata per fine febbraio: a quella data non solo scadranno i termini per i trasferimenti da A1 a LegaDue e viceversa (e dunque chi vuol quagliare, l'avrà fatto) ma anche il versamento della seconda rata dei premi NAS (40mila più o meno). Con quale squadra Le Gamberi scenderà venerdì sera nell'anticipo con la poderosa Sigma Barcellona, sarà un mistero fino a poche ore dalla palla a due.

“Non so con quale quintetto scenderemo venerdì – chiosa con mestizia mista a rabbia coach Sandro Dell'Agnello, protagonista di una conferenza da lui voluta per metter i fatidici puntini sulle i – ma io ci sarò e, come me, chi scenderà in campo darà il 101%. Vorrei io stesso poter giocare, che i nostri tifosi, dal più entusiasta al primo scettico, facessero blocco unico con noi, ci sostenessero con Barcellona ma posso capire la delusione o l'amarezza”. In effetti, il sentimento che si legge negli occhi dei tanti supporter FL è di rassegnazione pressoché totale. “Dopo un avvio altalenante, legato alle prove deludenti di Todic e Roderick – prosegue il tecnico – ci siamo attestati su un livello di gioco ottimo; oggi ci troviamo in una situazione di classifica che nessuno in estate si sarebbe aspettato. Vorrei dirvi che ci meritiamo i play-off, che faremo di tutto per mantenere il livello di gioco raggiunto ma la situazione non è semplice. Il clima è delicato e mantenere la concentrazione giusta è difficile. Ho chiesto ai ragazzi di isolarsi il più possibile perché se non sei sereno tutti ti schiacciano in testa. Una cosa del genere mi è capitata a Livorno quando da gennaio non pagarono più gli stipendi. In quell'occasione il gruppo si unì e finimmo noni”. In situazione di clima pesante emergono anche nodi tenuti lontani dai fari. Come quello di Mattia Soloperto, il pivot a lungo fuori dalle rotazioni. “Soloperto – spiega Dell'Agnello – per tre-quattro allenamenti ha avuto un atteggiamento poco professionale che non potevo tollerare. Da un paio di settimane è tornato ad allenarsi come gli altri; per questo gioca di più; anche se resta il fatto che il nostro assetto è quello “basso” e il suo ruolo attualmente è coperto”. Immerso in tali sabbie mobili, Dell'Agnello professa comunque fedeltà a Forlì: “Ovvio che avessi saputo che mi aspettava una situazione del genere, in estate, a firmare, sarei stato un pazzo. Fino a dicembre quelle che mi arrivavano erano solo voci ma la chiacchierata di oggi (quella con Giannelli, ndr) ha aperto un panorama che non pensavo fosse così pesante; allenare a Forlì, in questo palazzetto, davanti a questo pubblico è unico. Ho sempre creduto nella buonafede delle persone e tornassi indietro lo rifarei”.

Detto del futuro immediato, non facile prevedere il futuro anteriore, cosa aspetterà Forlì in estate. Comunque vada – fatto salvo che l'FL riesca a concludere la stagione e che di miracoli è piena la Bibbia ma non la realtà, dunque, non arriverà nessun salvatore della patria – gli scenari vanno dal fumo di Londra al nero delle torbiere di Scozia. Prima ipotesi. La città e il suo tessuto imprenditoriale dimostreranno di non meritare una loro stessa espressione, ovvero il fantastico pubblico che ogni maledetta domenica riempie il PalaFiera, né la passione che gira tutt'intorno questa splendido sport – e dopo aver lasciato volar via i 50 anni di storia della gloriosa Libertas nel 1996, gente, ripetere lo stesso peccato sarebbe mortale. La FulgorLibertas fallisce, il codice evapora. L'attuale asseto societario a cipolla voluto da Grazioso – un cuore di 4-6 soci forti e tutt'intorno “bucce” di amici più o meno munifici – implode, vittima di una “balcanizzazione” tra idee e impostazioni differenti. Le due anime, quella Fulgor e quella Libertas, si scindono come acqua e olio. Ognun per sé a cercare davanti alla Fip di dimostrarsi degni eredi della tradizione cestistica forlivese, chiedendo l'iscrizione a un campionato nazionale dignitoso per meriti sportivi. Seconda ipotesi. Sul modello Basket Rimini, la società resta salda, si accorda con i creditori, valuta quale categoria meglio si abbini con il martirio del rientro economico (l'attuale DnB, probabilmente) e prova a stilare un progetto di lungo respiro. Sarebbe già questo un mezzo miracolo.

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