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Giovedì, 25 Aprile 2024
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FulgorLibertas, iniziata l'era Costa

Presentato il nuovo direttore sportivo (con funzioni di team manager) del team biancorosso. A giorni sarà il turno di Massimo Galli nelle vesti di vice-allenatore e del nuovo coach.

Ora et labora – le preghiere indirizzate doverosamente ai santi della pallacanestro, il sudore del lavoro quello, invece, ripartito equamente tra parquet e scrivania. E' il verbo, il mantra fatto tutto d'impegno e dedizione di Ario Costa, nuovo direttore sportivo (con mansioni di team manager) della FulgorLibertas, presentato finalmente oggi alla Città dopo settimane di corteggiamento serrato.

new entry alla fulgor-libertas: ario costa

“Forlì – attacca il nuovo innesto dei romagnoli – fa rima con basket: questa è una realtà che vale la serie A1 per passione, storia, interesse. Non posso perciò che dirmi felice di esser qui e di portar la mia esperienza e tutto il mio impegno. Sono una persona dai principi semplici – continua l'ex centro degli anni d'oro della Scavolini Pesaro – cui piace lavorare duramente, con rigore e che crede nel concetto di squadra”. Parole che suonano dolcissime per il presidente Giorgio Grazioso, seduto al suo fianco nella sala conferenze della Fiera di Forlì; un atteggiamento pragmatico indubbiamente utile dato il budget non faraonico che Costa potrà gestire a fronte di un lavoro improbo: “Mi aspetta un lavoro difficile – spiega il neo d.s. –; dovremo ricostruire gran parte della struttura tecnica e di squadra in poco tempo. Ma non ci spaventiamo: dando tutto riusciremo a far bene”. Sul coach, in particolare sul nome più gettonato, Sandro Dell'Agnello, Costa non si sbilancia: “Sandro è un amico e un ottimo allenatore; non nascondo che ritengo possa esser per Forlì la scelta migliore però c'è un contratto che lo lega a Brescia. Vedremo. Io non annuncio nessuno finché non ho la firma nel cassetto”.

Con Costa si riempie così uno spazio bianco fondamentale nello scacchiere biancorosso disegnato dalla dirigenza biancorossa che oltre al direttore sportivo vede l'innesto di Elena Zurlo quale general manager, Luigi Poponessi come vice-presidente operativo e del duo Giuseppe Fabbri-Maurizio Giannelli come referenti tecnici del Consiglio (tradotto: spalle di Costa e collettori tra ds e soci) oltre alle conferme di Erio Masoni come amministratore unico, Francesco Ferro responsabile marketing e Maurizio Berlati a “capo” del settore giovanile.

A giorni sarà poi presentato anche Massimo “Cedro” Galli, varesino classe '60 e decenni passati a fare il vice (l'anno scorso era a Sant'Antimo), come assistente del prossimo allenatore FL nonché responsabile tecnico-sportivo del settore giovanile. Dentro Galli, evidentemente, fuori Stefano Colombo, spalla di Nenad Vucinic nelle ultime due stagioni. Da capire, poi, il posizionamento nei quadri di Gabriele Foschi, già team manager e storica colonna fulgorina.

“Sono felicissimo – chiosa Giorgio Grazioso – sono stati quaranta giorni davvero difficili ed essere qui, oggi, e presentare Costa significa aver raggiunto un obiettivo difficile”. Già perché Forlì prima di tutto, nel mese trascorso, ha vissuto importanti travagli dettati dal deficit di bilancio. Naturalmente la conferenza è stata occasione per “ritinteggiare” il quadro della situazione di casa FulgorLibertas, in particolare per descrivere il nuovo assetto societario semplificato in occasione dell'operazione salvataggio della società: oggi, infatti, sono due i soci di maggioranza relativa, la New Basket Aurora e la Green Basket (ognuno col 40% della società) e 16 i piccoli soci (detentori del restante 20% delle quote). I sei-sette soci forti, iniziale nucleo del progetto societario di Grazioso, sarebbero dunque confluiti nelle due storiche realtà del basket forlivese, Green e Aurora, rendendo così possibile la loro azione di finanziamento verso la FulgorLibertas . “Abbiamo traguardato un impegno non facile: mantenere in vita questa società dal punto di vista finanziario; una criticità che non centra con il ripescaggio e che si sarebbe presentato anche fossimo stati in DNA. Grazie a un gruppo di volenterosi il bilancio è stato pareggiato e ricapitalizzato. La partita del ripescaggio, invece, l'ha vinta la Città: la nostra passione, il nostro pubblico sono un patrimonio che la LegaDue non voleva perdere”. Sul capitolo “presidentessa”, Grazioso smentisce le voci di un futuro timoniere in rosa: “Il mio era un auspicio vivendo quotidianamente quanto di meglio e di più le donne sappiano fare sul lavoro. Nego, però, ci siano stati contatti o offerte”. In ogni caso, Raffaella Vignatelli, resta la più probabile erede alla guida del sodalizio di via Zuelli. Circa il caso Nenad Vucinic, la sua complicata transazione: “Nenad si sarebbe potuto impuntare ma si è confermato un gentiluomo; abbiamo raggiunto un accordo utile per tutte le parti, per lui e per noi”.

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