FulgorLibertas, son momenti Tesi

Se non mille, sono tanti i motivi che spingeranno domenica la Fulgorlibertas a tentar l'arrembaggio al fortino della Tesi Pistoia: dai due punti – ottimo viatico nella corsa play-off – alla “vendetta” per la scoppola subita all'andata (quel -29 casalingo, vero psicodramma dei romagnoli per due mesi abbondanti). “All'andata – spiega coach Sandro Dell'Agnello – fummo surclassati, e giustamente. Ora le cose sono diverse; noi siamo cambiati, molto: giochiamo indubbiamente meglio, siamo in fiducia. Questo non significa che sarà facile anche solo provarci: Pistoia non ha mai perso in casa e questa non è fortuna ma il segno del valore di una squadra nata per primeggiare, composta da giocatori di valore, esperienza e forza”.

Per arginare la Tesi, dunque, come affrontare la sfida?

Dovremo giocare il nostro basket, vivere il momento d'entusiasmo che ci sta accompagnando. Tecnicamente sfruttare il fatto di essere più leggeri e dinamici. Dovremo esser bravi a non dar loro punti di riferimento, cercare di metterla sulla corsa assorbendo al meglio il loro superiore tasso d'esperienza e fisicità. Gente come Toppo, Meini, Galanda o Hicks (quest'ultimo in forte dubbio causa dolore a un tallone, ndr) magari corre meno di noi ma sa benissimo metter le mani addosso, farsi valere. Se voglimo avere anche una sola speranza però dovremo buttare in campo l'atteggiamento delle utime 6-7 partite, per 40' e nonostante le difficoltà che ci sarannno; dovremo avere la stessa intensità sia che ci sia un vantaggio sia che si sia sotto.

Se vincere lancerebbe Forlì nella top four di clasifica, al contrario, vista la ressa nella pancia del ruolino di campionato (in 4 punti sono rcchiuse 9 squadre), perdere equivarrebbe a metter tutto sempre più in discussione.

Concluso questo ciclo terribile di quattro partite iniziato con Veroli, sapremo cosa ci aspetta: Pistoia, Barcellona poi Ferentino; quest'ultima l'unica squadra che fa mercato (inseriti Allegretti e probabile l'arrivo anche di Casini, ndr). La classifica è corta e lo sarà così fino alla fine. Quello guadagnato sin qui è stato meritato e faremo di tutto per restare in zona play-off.

Mentre la squadra attraversa un buon momento e sul torpedone che porterà Le Gamberi in Toscana si respirerà aria densa di fiducia, lato società, “serenità” non è la parola d'ordine di queste ultime settimane. Che Forlì non navighi nell'oro è risaputo e lo è fin dal varo estivo della meritoria operazione pilotata dal presidente Giorgio Grazioso e che ha permesso alla FulgorLibertas di sopravvivere ai debiti accumulati negli anni: tra i 800 e i 900mila euro spalmati nel decennio a venire. Un fardello che grava come ulteriore balzello sui soldi poi spesi per allestire la squadra 2012-'13 e tenere a galla organizzazione, logistica e giovanili. Più o meno 1,7 milioni per la stagione. Un onesto budget di L2. Purtroppo lontano dall'essere coperto in toto. A difettare la raccolta sponsor. In primis, all'orizzonte non si vede lo sbandierato nome di “rilievo nazionale” già lanciato in occasione dello sposalizio di ottobre tra FL e Le Gamberi Foods. Ovvero – lo sanno pure i sassi – il Credito di Romagna. All'appello manca pure il sostenitore del settore giovanile preannunciato la scorsa settimana e ancora sotto i veli. Una serie di “non pervenuto” che pare stia incrinando il fronte interno, con Grazioso intento a mediare con alcuni soci “forti” poco solleticati dall’idea di dover quest’estate metter di nuovo mano al portafogli per rimpasciare una trincea di alcune centinaia di migliaia di euro, almeno 200mila. Una via d'emergenza potrebbe esser quella di liberarsi, come fatto da Imola o Trieste, dei contratti più onerosi (Roderick e Todic per intendersi, con il serbo-montenegrino già oggetto di voci di mercato); ma potrebbe essere solo un'operazione tampone, più che altro “utile” a indorare la pillola.