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FulgorLibertas, tuono Todic: “Vi stupirò”

Prime parole del neo comunitario della FulgorLibertas che promette intensità e impegno al cubo per la causa biancorossa. Intanto prendono corpo le piste che porteranno a inserire un lungo italiano e il passaportato Musso.

I 3000 e passa frequentatori del PalaFiera nella scorsa stagione ricorderanno – oltre a una squadra  scollata – certi lunghi un po' molli che orbitavano nel pitturato. Quest'anno la musica cambierà: saranno bordate a ogni azione e spigoli vivi. Questo quanto promette Miroslav “Miro” Todic, massiccia ala bosnica nata nel 1985 e fresco di firma con la FulgorLibertas. “I tifosi possono stare tranquilli - chiosa alle sue primissime battute da “italiano”, confermando chi lo descrive come ottimo tiratore, gran lavoratore -: da me possono aspettarsi belle giocate e intensità; vengo in Italia perché si vive benissimo ma soprattutto per fare una grande stagione con i miei nuovi compagni e il mio nuovo coach, per dare il mio contributo a una squadra che i tifosi saranno felici di poter sostenere con tutta la loro passione”. Passione che è un po’ il piatto forte di Forlì: “Del campionato italiano di LegaDue non so molto, se non che il livello è davvero alto – confessa Todic –; Forlì? il mio agente mi ha parlato benissimo della società, dell’ambiente e dei suoi sostenitori”. Su che tipo di giocatore sia, “Miro” scherza con tutta la sicurezza di chi sa il fatto suo: “Lo scoprirete. Non vi deluderò”.

Ala forte versatile, dal fisico possente ma atletico (205 cm per 100 chilogrammi), Todic è giocatore difficile da marcare per le sue spiccate doti di tiratore dalla media distanza. In carriera ha esperienze nei massimi campionati di Germania, Svezia, Cipro, Grecia. Con la conferma di Terrence Roderick, le belle speranze offerte dal play rookie Bo Spencer, l’intensità di Nicola Natali e quella auspicata di un centro – che non sarà Bryan Silvere bensì un italiano, forse Roberto Chiagic – Forlì corre il “rischio” di avere imbastito un quintetto pronto per un piazzamento play-off. Specie se in panchina, oltre a Basile, troverà spazio l'italo-argentino Bernardo Musso, guardia tosta con una valanga di punti tra le mani più un paio di italiani di sicura resa (il lungo Canavesi resta un papabilissimo). Tra quest'ultimi non Luca CampaniStefano Borsato.

 

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