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L'Unieuro Forlì ha il suo guerriero, ufficializzato Klaudio Ndoja: "Avevo voglia di giocare in una piazza calda"

Nativo a Scutari (Albania) e naturalizzato italiano, Ndoja 34 anni compiuti lo scorso 18 maggio, arriva a Forlì dopo aver vestito lo scorso anno la maglia della Bertram Derthona

Ora è ufficiale: Klaudio Ndoja è un giocatore della Pallacanestro Forlì 2.015. Nativo a Scutari (Albania) e naturalizzato italiano, Ndoja 34 anni compiuti lo scorso 18 maggio, arriva a Forlì dopo aver vestito lo scorso anno la maglia della Bertram Derthona. Ha fatto dell’abnegazione, dell’impegno e della serietà i suoi punti fermi in una carriera che l’ha visto protagonista in Serie A anche con Orlandina e Brindisi, con cui ha conquistato da capitano la promozione dalla Legadue. Con la società biancorossa ha raggiunto un accordo annuale con opzione per il secondo anno. "La scelta è stata abbastanza facile fin dall'inizio - sono le prime parole in biancorosso - perché avevo voglia di giocare in una piazza calda, con atmosfera intorno, dove la gente ci tenesse molto: per carattere dove trovo queste cose sono spinto a dare qualcosa in più. Aver parlato molto con coach Sandro Dell'Agnello mi ha aiutato a firmare senza pensarci molto perché è uno come me: dice quello che pensa". 

Estremamente soddisfatto per il nuovo arrivo anche coach Dell'Agnello: "Siamo molto, molto contenti. In campo sarà il nostro trascinatore, gioca con enorme determinazione. La sua presenza andrà pesata non solo per l'apporto numerico, punti e rimbalzi, ma anche per l'apporto emotivo, di coesione della squadra. È un giocatore che al di la delle doti tecniche incarna quello spirito battagliero che non può non piacere e che è sempre molto utile alla interno di qualsiasi squadra". "E' una scelta fatta per aggiungere quel guerriero che ci è mancato l'anno scorso - commenta il general manager Renato Pasquali -. Klaudio è un gladiatore, un giocatore che sa trascinarsi dietro il resto della squadra, con esperienza e grandi motivazioni".

La carriera

La carriera – e la vita – di Ndoja sono fuori dall’ordinario. Appassionatosi alla pallacanestro fin da giovanissimo, cresce nelle giovanili dello Scutari Basket prima e del Vllaznia Scutari poi. Nel 1998, anche a causa della complicata situazione dell’Albania, Klaudio raggiunge l’Italia, e in particolare la Lombardia, insieme alla famiglia. Nel Csi dura poco, troppo talento, così nel 2002 passa all’Aurora Desio e poi a Casalpusterlengo (2003-05), poi a Sant’Antimo e l’anno successivo a Borgomanero prima del salto, vero, in serie A (2007) con la maglia di Capo d’Orlando. Seguono i passaggi a Scafati (playoff in Legadue), Jesi, Ferrara e, da capitano, Brindisi con la storica promozione in A nel 2011-12.

L’anno seguente di nuovo nella massima serie con l’Enel Brindisi viaggia alla media di 17.5 minuti e 6.5 punti a partita, con percentuali importanti nel tiro da tre (36 su 79, col 45.6%). Poi ancora A con Cremona, A2 Gold di primo piano con Verona e  Mantova dove chiude con 32 minuti, 12.6 punti, 5.3 rimbalzi e 1.8 assist. Numeri talmente importanti che convincono l’ambiziosissima Virtus Bologna a puntare su di lui: nell’estate 2016 viene ingaggiato dalle V Nere dove resterà due stagioni: la prima vale il ritorno trionfale in serie A, da protagonista assoluto (10.5 punti, 5 rimbalzi e il 52% nel tiro da tre in post season); la seconda nella massima serie da capitano con 5.2 punti, 2.2 rimbalzi, 57.6% da due e il 37.7% da tre. Primo giocatore albanese della serie A italiana, ha vestito la maglia della Nazionale dell’Albania nell’estate del 2012 per le qualificazioni ai Campionati Europei. Nel curriculum anche un libro – “La Morte è certa, la vita no. Storia di Klaudio Ndoja”,  scritto con Michele Pettene e prefazione di Gianmarco Pozzecco -  imperdibile e non solo per gli appassionati di pallacanestro. 

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