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Le Gamberi, a Capo d'Orlando la prima di sei “finali”

Domenica Forlì farà visita all'Upea dell'ex Huff e coach Pozzecco; scontro tra due pretendenti ai play-off, divise da due soli punti

 “Carico? Carichissimo!” L’umore combattivo, quello sicuro c’è. Mattia “Solo” Soloperto ha lo sguardo fermo di chi è pronto ad affrontare una battaglia dura e importante. La lunga trasferta di domenica in casa dell’Upea Capo d’Orlando, infatti, ha valore specifico molto prossimo al massimo anche se non al 100%: la baraonda nella pancia della classifica per giocarsi gli ultimi 4 posti degli 8 validi per entrare nei play-off, vede sette squadre in ballo, quelle racchiuse dalla 5° (oggi c’è Scafati con 24 punti) all’11° posizione (Trento a 20) ma all’appello mancano ancora sei turni. Insomma Forlì, con i suoi 22 punti, non è all’ultima spiaggia. “Non sarà un dentro o fuori – conferma il centro reduce dai 33 punti dell’amichevole contro i Crabs Rimini – ma da qui a fine stagione, senza pensare a fare troppi conti dovremo giocare ogni gara come fosse una finale”.

Capo d'Orlando, in tal senso, sarà una prova da EuroLega: due punti sotto e un roster di tutto rispetto.

Sono più forti di quando li incontrammo all’andata: il ritorno di Young e l’innesto di Huff li ha resi ancor più profondi. Limitarli sarà difficile, specie in casa corrono e fanno canestro come una big ma ce la metteremo tutta. Conterà difendere ma anche cercarsi, giocare tutti insieme.

Sotto il cesto, dove si muove un altro ex, Poletti, l’arrivo di Huff ha dato maggiore dimensione difensiva.

Huff ha incrementato la forza di una squadra già dotata di fisicità. Probabile faranno sentire i muscoli ma se avremo la pazienza e la grinta giusta, come con Casale, possiamo resistere, recuperare, giocarcela.

Già, Casale. Qualche tossina dopo lo stop a fil di sirena?

La sconfitta brucia soprattutto dopo gli errori sulla sirena e dopo aver rivisto alcune fischiate nel finale. Peccato perché vincere avrebbe significato incamerare due punti pesantissimi davanti  ai nostri tifosi. Dovremo saper trasformare quella delusione in rabbia positiva: non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno ma affrontare la sfida con la fame giusta.  

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