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Nel "Road to Tokyo" di Gianmarco Tamberi c'è anche la Romagna

C'è anche un pizzico di Romagna nel cammino di Gianmarco Tamberi e in quel salto d'oro da 2,37 metri, che ha fatto saltare di gioia l'Italia intera

"Road to Tokyo". C'è anche un pizzico di Romagna nel cammino di Gianmarco Tamberi e in quel salto d'oro da 2,37 metri, che ha fatto saltare di gioia l'Italia intera. Per arrivare a quell'oro "Gimbo" ha lottato contro il dolore, iniziato il 15 luglio del 2016 al meeting di Montecarlo poche settimane prima delle Olimpiadi di Rio: un tentativo a 2,41 e lesione al 50% del legamento deltoideo della caviglia sinistra. Un sogno in frantumi. Alcuni mesi più tardi un'altra operazione: era il gennaio 2017.

Ad operarlo con successo, in artroscopia, il professor Francesco Lijoi, direttore dell'unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell'ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì. L'operazione, effettuata alla casa di cura Malatesta Novello di Cesena, consisteva nella rimozione dell’Os Trigonum presente nel retropiede del piede di stacco del talento azzurro. L'intervento era durato poco meno di un'ora. "Penso che il professor Lijoi abbia fatto un ottimo lavoro", aveva dichiarato l'atleta.

Aveva scritto una lettera al Destino, avvisandolo: "Hai scelto la persona sbagliata. Molto presto mi rivedrai con quella maglia azzurra urlarti in faccia più forte che mai. Caro destino, sarai proprio tu ad appoggiarmi il tricolore nelle spalle e a mettermi al collo quella medaglia d’oro che sogno da anni". Nel 2019 è arrivato l'oro europeo, mentre al Mondiale di Doha non si è piazzato tra i primi tre, in una gara che ha visto vincitore l’amico qatariota Mutaz Barshim. Lo stesso che ha ribaracciato domenica e con cui ha diviso questa magica domenica per i colori azzurri che l'Italia non dimenticherà.

Fabrizio Borra

Tamberi è seguito da Fabrizio Borra, del Fisiology Center di Forlì, da 25 anni uno dei fioseterapisti più stimati in Italia. Borra ha rimesso in sella Marco Pantani dopo la brutta caduta del 18 ottobre del 1995 durante la Milano-Torino, ha accompagnato la ripresa di Cipollini, Cancellara, Bennati, è stato il preparatore storico di Fernando Alonso. A lui si sono affidati e continuano ad affidarsi anche uomini dello spettacolo, da Jovanotti a Fiorello. Fabrizio Borra è originario di Brescia ma venne chiamato a Forlì nel 1990 per fare da terapista al giocatore di pallacanestro Bob McAdoo, stella dei Lakers. E, alla fine, pur girando per il mondo per seguire i suoi clienti e continuare ad aggiornarsi, si è fermato proprio a Forlì aprendo il suo Fisiology Center.

Subito dopo la vittoria, Tamberi, davanti ai microfoni della Rai, emozionato ed eccitato per l'incredibile risultato, ha ringraziato pubblicamente tutti coloro che hanno contribuito alla sua risalita dopo l'infortunio del 2016 e al suo oro a Tokyo. Oltre al papà, presente in platea, la mamma, la futura moglie Chiara, e lo staff medico, ha ringraziato, citandolo per nome, proprio Fabrizio Borra che l'ha aiutato a recuperare dopo l'incidente a tornare nella forma splendida, sia mentale che fisica, con cui ha affrontato l'olimpiade di Tokyo. 

La passione per il basket

Approfittando di due giorni di test fisici al Fisiology Center, l'oro di Tokyo lo scorso ottobre è salito sul "balcone della Romagna" per sostenere un allenamento con i ragazzi del Gaetano Scirea agli ordini di coach Emiliano Solfrizzi. Nel 2016, dopo aver vinto il mondiale, volò negli Stati Uniti, seguendo gli Houston Rockets. E nell'occasione conobbe James Harden da vicino. Nel 2017 aveva coronato il sogno di giocare a pallacanestro con la Serie A, partecipando nel memorial Bertolazzi, con la casacca del Soundreef Siena contro i The Flexx Pistoia. "Gimbo" non sfigurò, tutt'altro che corpo estraneo nel roster.

In passato ha giocato nelle giovanili tra Osimo e Ancona, prima di cimentarsi nel salto in alto. L'anno dopo venne chiamato dalla Lega Basket come testimonial della Supercoppa che si disputò a Brescia. Nel 2019 comparsata sul parquet dell'Urania Basket Milano. Nello stesso anno in Romagna aveva dimostrato le sue doti partecipando ad un torneo benefico 3x3 organizzato assieme agli amici e atleti.

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