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Open day del Poligono, in centinaia hanno provato le armi ad aria compressa

Samorì ha quindi potuto verificare di persona quanto allenamento muscolare e che grado di forza interiore serva per praticare lo sport del Tiro a Segno

C'era anche l'assessore allo sport Sara Samorì domenica mattina all'Open day del Poligono di Forlì. E come le altre centotrentasette persone che hanno approfittato dell'occasione per visitare una struttura storica di Forlì, anche l'assessora ha provato l'ebbrezza di stringere tra le mani le armi ad aria compressa della Sezione forlivese del Tiro a Segno Nazionale. Samorì ha quindi potuto verificare di persona quanto allenamento muscolare e che grado di forza interiore serva per praticare lo sport del Tiro a Segno. “Devo fare una sessione intensa di nuoto per tenere questo fucile” ha scherzato l'assessora, ricordando i suoi precedenti sportivi.

Le persone presenti erano talmente tante, soprattutto verso la fine della giornata, che la sezione dedicata all'aria compressa si è letteralmente riempita. Oltre agli allenatori del Poligono, ad insegnare al pubblico l'uso delle armi sono intervenuti anche i giovani campioni del Tiro a Segno, tra cui anche gli atleti paralimpici, che hanno recentemente conseguito, ai campionati nazionali, ben nove medaglie, di cui cinque ori.

Open day del Poligono: le foto

Delle centotrentasette persone che si sono recate al Poligono domenica, ben centoventinove hanno lasciato la propria mail per poter rimanere aggiornate sulle attività del Tiro a Segno. Numerose anche le persone che si sono informate sulla possibilità di essere iniziate a questa attività: uno sport sano, sicuro, educativo. Ed è insistendo proprio su questi tre punti che si è concentrato il presidente del Tiro a Segno Cesare Girometti nel suo colloquio con l'assessore Samorì. “Quando il Poligono è nato, ovvero centotrent'anni fa” ha spiegato il presidente Girometti “non è che fossero poi tante le attività di svago a Forlì: a parte gli spettacoli teatrali, non c'era molto altro. Il Poligono era, quindi, anche un luogo di ritrovo”. “Mi piacerebbe” ha concluso Girometti “che il Tiro a Segno tornasse ad essere quel tipo di realtà sociale”.

In occasione dell'Open day, alla parte più moderna e più “tecnica”, è stata affiancata una sezione storica, con tanto di museo allestito in uno dei caseggiati ed esposizione di armi d'epoca, perfettamente conservate, oltre a manifesti, carte (sia originali che riproduzioni), che hanno fatto la felicità degli appassionati di storia presenti. Sono, inoltre, intervenuti alcuni rievocatori garibaldini in camicia rossa, per la parte risorgimentale, e soldati inglesi e neozelandesi per la parte novecentesca.

I garibaldini, in particolare, hanno riscosso il successo del pubblico presente, sia per le divise impeccabili, sia per le spiegazioni che hanno fornito in merito al funzionamento delle armi ad avancarica. La sezione storica è stata visitata da oltre venticinque persone. Nel numero è compresa, anche in questo caso, l'assessora Samorì, che vanta un'ottima conoscenza della storia risorgimentale e che ha potuto, quindi, approfondire alcuni aspetti della storia locale di quel periodo.

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