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MotoGp, riparte la caccia a Marquez. Dovizioso: "Test strani, ma siamo competitivi"

Durante la conferenza stampa di inizio weekend i piloti hanno detto senza giri di parole che vedrebbero di buon occhio l'anticipo della partenza alle 19 locali (le 17 italiane), invece delle 20

La tradizionale foto di gruppo di inizio anno è stata fatta. Tutti schierati sulla griglia di partenza. Ma è arrivato finalmente il momento di fare sul serio. Riparte dalla sabbia del Qatar la caccia a Marc Marquez. Il 2019 della MotoGp si annuncia particolarmente incerto e ricco di protagonisti. Non solo Honda e Ducati, ma anche Yamaha e Suzuki sono lì pronte al confronto per il gradino più alto del podio. Il binomio Marquez-Honda resta il punto di riferimento, nonostante un inverno di sofferenze per il 93, operato alla spalla sinistra. Lo spagnolo comunque si è ristabilito: "Mi sento a posto ed è una cosa positiva. I test sono andati bene, ma gli avversari sono in forma. La stagione sarà lunga e bisognerà mantenere alta la concentrazione". Marquez si ritrova tra le mani una Honda "migliorata nella velocità massima, anche se il motore va reso più dolce".

Il primo dei rivali, per tutti, è Andrea Dovizioso. Nonostante gli addetti ai lavori indicano in Ducati la moto più competitiva del lotto, il forlivese si presenta all'appuntamento di Losail con tanti dubbi ancora da sciogliere. "Sono stati test un po' strani - ha affermato -. In Malesia ed anche poi qui, in Qatar, abbiamo trovato condizioni tanto diverse. E' difficile capire il vero livello dei piloti, tutti hanno dato l'impressione di aver migliorato, ma dai test è difficile capire veramente come va il lavoro degli altri, perché ognuno lavora in una propria direzione". Dovizioso, dopo aver chiuso il 2017 e il 2018 da vicecampione, si appresta alla prima gara della stagione comunque con una vena di ottimismo sulla propria Ducati, che promette di essere protagonista: "Penso che potrò essere competitivo domenica, vedremo quanto sarà intenso il vento sulla pista". C'è attesa anche per Valentino Rossi, che inizierà la sua 24esima stagione da quarantenne: "È uno schieramento incredibile, molto forte e con molti al top. In Yamaha hanno lavorato bene in inverno, con più forza, ma non so se siamo più forti del 2018. La moto è cresciuta, ma credo ci siano ancora aree dove lavorare per reggere alla distanza".

Il via delle gara è atteso alle 20 ore locali, le 18 in Italia. Durante la conferenza stampa di inizio weekend i piloti hanno detto senza giri di parole che vedrebbero di buon occhio l'anticipo della partenza alle 19 locali (le 17 italiane), invece delle 20. Questo perché durante l'unica gara in notturna della stagione, nel deserto del Qatar, la temperatura dell'aria scende rapidamente, così come quella dell'asfalto. Nel 2018 il via fu dato alle 19, ma quest'anno Dorna l'ha portato alle 20. "Sicuramente parlerò di questo in safety commission - ha annunciato Jorge Lorenzo, che dopo due anni in Ducati ha sposato la causa Honda - perché la temperatura qui cala parecchio e si alza molto l'umidità. Questo rende la pista molto scivolosa". "Lo scorso abbiamo corso alle 19 e per me è meglio, perché è più sicuro" ha aggiunto Rossi.

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