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Fulgor, welcome T-Rod

Salutato Freeman - pronto al rientro negli Usa per curare la schiena - la FulgorLibertas presenta il nuovo faro del suo gioco: l'esplosiva guardia ex Crabs, Terrence Roderick.

Eccolo, dopo un lungo corteggiamento: sondato addirittura tre stagioni or sono quando Forlì stava incrociando le armi con la Fortitudo per la promozione in LegaDue, la FulgorLibertas è riuscita a intessere le trame del suo destino con quello di Terrence Roderick. Si potrebbe scrivere “finalmente” se non fosse che l'approdo di T-Rod sul parquet del PalaCredito, oltre ad arrivare in un momento tra i più complicati della storia sportiva fulgorina, è coinciso con l'addio, causa ernia del disco, alla prima bocca di fuoco biancorossa: Austin Mambu Freeman.

Presentato Roderick

Sorridente, motivato, tatuato di fresco si presenta così alla “sua” nuova città, il novello punto di riferimento del gioco biancorosso. A T-Rod, infatti, spetterà, nei sei match che mancano all'appello e nei quali Forlì dovrà guadagnarsi la salvezza, il compito di metter i panni di problem-solver che erano di Freeman. Un compito che non spaventa affatto l'esplosiva guardia ex Crabs: “Quando Forlì mi ha cercato e mi hanno spiegato in che situazione si trovava la squadra, non mi ha spaventato né fatto pensare a rifiutare l'offerta. Io e il coach abbiamo le idee chiare su cosa debba e possa fare per aiutare la squadra a raggiungere la salvezza; sono qui apposta, per dare il massimo. Fisicamente sono a poisto, mi sono allenato da solo. In queste poche partite voglio dimostrare quanto valgo, costruire il mio futuro magari proprio qui a Forlì (attualmente l'accordo con il nuovo USA è fino a fine stagione, ndr)”. Dopo un solo allenamento con i compagni, Roderick spende poi parole d'elogio per i compagni: “Ho avuto modo di allenarmi una sola volta ma ho visto molto talento e impegno; ognuno offre il suo contributo alla causa ed è quello che voglio fare io”.

In campo Roderick indosserà il 15, numero che era di Marco Bianchi. Poco male per l'under che non avrebbe potuto indossarlo fino a luglio data la squalifica comminatagli dopo la partita di Under19 Elite tra Piacenza e FulgorLibertas del 6 marzo scorso nella quale il ragazzo ha affrontato un po' troppo duramente l'arbitro (“per atto di violenza nei confronti del' arbitro, senza arrecare allo stesso alcun danno, e per comportamento non regolamentare espresso in modo plateale e violento” si legge nel provvedimento disciplinare).

Guardia classe 1988, 196 cm per 82 chilogrammi, nativo di Philadelphia, Roderick inizia a masticare basket nella Northeast Prep School dove si fa notare per l'esplosività. Resta però nel “sottobosco” della pallacanestro USA, lavorando come operaio per mantenere la figlia. Non passa però inosservato all'occhio del manager Manuel Capicchioni che lo porta prima in Austria, al Arkadia poi, l'anno scorso, a Rimini in A2, nei Crabs (16 punti e 6,3 rimbalzi di media). Quest'anno il salto – fallito a metà – in A1, a Cremona dove però è rimasto due soli mesi.

“Terrence è ragazzo positivo, solare – commenta il tecnico della MarcoPolo, Nenad Vucinic –; tecnicamente, con la sua grinta, la velocità, l'energia, la sua spiccata predisposizione difensiva, s'inserisce perfettamente nel nostro sistema di gioco per cui è stato facile sceglierlo una volta emerso il problema a Austin. Arriva in un momento difficile ma mi aspetto che da qui alla fine della stagione dia il massimo per raggiungere la salvezza, aiutandoci a migliorare quei lati del gioco nei quali patiamo troppo come negli uno contro uno difensivi".

Intanto sul fronte Freeman, il ragazzo ha deciso di tornare negli USA per fare tutte le visite mediche del caso ed eventualmente curare l'ernia. Un po' come Mike Nardi anche se è scontato che non ci sarà ritorno. Almeno per questa stagione.

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