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MotoGp, finalmente si torna in pista. Dovi subito velocissimo. Exploit di Pedrosa

Il forlivese si è preso la seconda posizione col tempo di 1'59"770, con un ritardo di 343 dalla Honda Repsol di Dani Pedrosa

La prima giornata di test a Sepang ha ufficialmente aperto il 2018 della MotoGp. I primi responsi cronometrici dicono che tra Andrea Dovizioso e la nuova Ducati Desmosedici GP18 c'è già un buon feeling. Il forlivese si è preso la seconda posizione col tempo di 1'59"886, con un ritardo di 343 dalla Honda Repsol di Dani Pedrosa, che ha stampato la migliore prestazione negli ultimi minuti di sessione. E' stata una domenica dai due volti sul tracciato malese: dopo un violento acquazzone al mattino e lunghe ore di asfalto bagnato, la pista si è via via asciugata, con i piloti che hanno potuto procedere al programma di sviluppo delle nuove moto, collaudando il materiale a disposizione.

E' stata la Ducati numero 4 a stampare il primo rilievo interessante, con 2'00"556. Il tracciato si è gradualmente gommato e negli ultimi minuti è stato "time attack", con una prima simulazione interessante di qualifica. Dal cilindro Pedrosa ha tirato fuori un ottimo 1'59"427, venendo avvicinato prima da Dovizioso e quindi da Jorge Lorenzo, ad appena 32 millesimi dal compagno di squadra. A differenza del maiorchino, il forlivese ha girato con una versione "non alata" della GP18. Ducati che si è mostrata competitiva anche con Danilo Petrucci (team Pramac), quarto davanti alla GP17 di Jack Miller. I ducatisti hanno trovato la GP18 "una piacevole sorpresa", come ha esclamato Petrucci: una moto più fluida e con un motore meno aggressivo nonostante i cavalli in più. "La moto - ha affermato Dovizioso, che ha assaggiato la nuova fiamma nel pomeriggio - è migliorata molto nell'ultima parte di inserimento e l'anteriore lavora bene. E' una bella sorpresa. Non c’è stato tempo per fare un paragone tra i due prototipi e cercheremo di farlo lunedì. Ma sono contento, perché abbiamo già trovato delle parti che vanno molto bene. Sicuramente c’è del margine che va ancora capito, ma sono soddisfatto".

La prima Yamaha è quella di Valentino Rossi (2'00"233), che nella ultima ora non ha girato. Il nove volte campione del mondo, che ha ammesso di aver trovato sensazioni migliori rispetto al 2017, ha preceduto l'iridato Marc Marquez (Honda Repsol), la Yamaha Tech 3 di Johann Zarco, la Honda Lcr di Cal Crutchlow, primo a cadere in questi test, e la Ktm di Pol Espargaro. Marquez aveva a disposizione tre RC213V, due in versione 2018, una delle quali con motore evoluto. Lo spagnolo non ha guardato al tempo, lavorando per intraprendere la strada da seguire per lo sviluppo della moto. Ha lavorato sulla distanza Maverick Vinales, tredicesimo con la sua M1.

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