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Tornano a Forlì tutti i cimeli del pilota Mario Preta

Una delegazione di appassionati forlivesi, capitanati da Luciano Sansovini, presidente dell'associazione culturale “Otello Buscherini”, ha riportato a Forlì targhe e trofei del campione prematuramente scomparso

L'associazione culturale “Otello Buscherini” di Forlì è entrata in possesso dei trofei di Mario Preta, il grande pilota forlivese morto il 30 luglio 1955 a Senigallia. Nonostante la breve carriera sportiva, “Gnafìn”, come era chiamato dagli amici, per la città e per il motociclismo nazionale rimane una figura di grande rilievo, quasi leggendaria. Il pilota muore quella tragica mattina estiva del 1955, cadendo durante una ricognizione del percorso nel Circuito di Senigallia. Nato a Pescara il 3 maggio del 1925, giunge a Forlì con la famiglia nel 1927, prendendo casa prima nella zona di Bussecchio e poi, nel 1939, al civico 56 di corso Diaz.

Comincia a correre nel 1952 con una Vespa 125cc, ma il massimo dei risultati inizia ad ottenerli nel 1953 con una Benelli 125cc, per poi passare nel 1954 alla Morini 175cc Settebello e diventare imbattibile, nel 1955, con il Morini Rebello 175cc. Nel 2007, il campione è stato riportato in auge dall'associazione culturale “Otello Buscherini”, con la pubblicazione del libro “Mario Preta - Un campione in punta di piedi”. Curato da Luciano Sansovini, Gilberto Giorgetti e Mario Spadola, il volume fu presentato nel novembre di quell'anno in Salone comunale, nel corso di un convegno che vide la partecipazione del giornalista Rai Marino Bartoletti, del direttore della “Clinica Mobile” Carlo Costa, e di numerosi campioni del motociclismo eroico provenienti dalle varie parti d'Italia, fra cui Remo Venturi, Emilio Mendogni, Bruno Spaggiari, Genunzio Silvagni e Dino Valbonesi, detto “Cadinela”.

All'incontro presero parte anche Giuliano Montanari, colonnello in pensione dell'Aeronautica Militare, e la moglie Edvige Preta, sorella dello sfortunato corridore. Montanari, anche lui nativo di Forlì, seguì Mario in tutte le gare, da nord a sud, nei circuiti motociclistici come nelle “gran fondo”, prima fra tutte la leggendaria edizione 1955 della “Milano-Taranto”, vinta proprio dal campione di Ravaldino. Il colonnello era presente anche a Senigallia, quella tragica mattina in cui il cognato perse la vita, disarcionato dal suo “Morini 175 cc. Rebello”. I coniugi Montanari hanno sempre mantenuto vivo il ricordo di Gnafin, raccogliendo in contenitori rilegati in pelle i servizi e le foto sulla sua vicenda esistenziale e sportiva. Persino i premi e gli oggetti più cari di Mario sono stati conservati con cura, sempre in evidenza nel salotto buono della loro abitazione vicentina.

Recentemente, Edvige Preta, ormai in età avanzata, ha manifestato al presidente dell'associazione “Otello Buscherini” Luciano Sansovini il desiderio di “restituire” ai forlivesi coppe, trofei, targhe e quant'altro possa servire a mantenere vivo il ricordo del campione di Ravaldino. Sansovini, che è già entrato in possesso di tutto il materiale, coglie l'occasione per rivolgere un appello all'Amministrazione comunale di Forlì: “La nostra città - dichiara - ha dato i natali a tanti campioni delle due ruote. Sarebbe bello che nel Museo dello Sport che aprirà i battenti nell'ex Gil, fosse ricavata una sezione dedicata al motore e ai suoi appassionati, a cominciare proprio da Mario Preta”. Per poter ammirare i trofei e il Morini Rebello 175cc. con cui Preta vinse la Milano-Taranto del 1955, basterà recarsi allo stand che l'Associazione Otello Buscherini allestirà alla prossima edizione dell'Old Time Show, in programma alla Fiera di Forlì il 9 e 10 marzo prossimi.

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