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Unieuro, Valli contro le polemiche: "Qui tutti ci facciamo un gran mazzo"

Jacopo Giachetti ha mandato in orbita gli oltre 4mila spettatori biancorossi del Palafiera nella serata in cui tutti si aspettavano una risposta decisa dopo il filotto di sconfitte consecutive

L'Unieuro Forlì è viva. Jacopo Giachetti ha mandato in orbita gli oltre 4mila spettatori biancorossi del Palafiera nella serata in cui tutti si aspettavano della squadra una risposta decisa dopo il filotto di sconfitte consecutive. A fare la differenza è stata il gruppo: Forlì ha giocato compatta, quasi a voler dimostrare al pubblico l'affiatamento che c'è negli spogliatori, mentre dall'altra parte l'OraSì è apparsa troppo Smith dipendente.

UNIEURO, UNA SERATA DA URLO CONTRO RAVENNA

"Finalmente abbiamo regalato nel 2019 una vittoria ai nostri tifosi, che ci hanno sempre sostenuto, ci vogliono bene e ci sostengono anche in trasferta per 40 minuti - sono le prime parole di coach Giorgio Valli -. Siamo contenti, abbiamo 24 punti, gli stessi dello scorso anno, ma dobbiamo sicuramente migliorare. E' la prima volta che Forlì si ritrova in questa posizione e soprattutto ho visto le facce giuste. Una buona settimana di allenamenti, anche con l'arrivo di Dane (DiLiegro, ndr), ci ha fatto acquisire più sicurezza e determinazione anche fisica. Piano piano abbiamo ritrovato, e spero non solo in questa occasione, la nostra identità, che deve essere prettamente difensiva".

Unieuro Forlì - OraSì Ravenna, il derby (10-02-2019)

L'allenatore rende onore anche a Ravenna. "E' un punteggio un po' bugiardo; ci hanno messo in difficoltà, ma nei momenti che contavano siamo riusciti a mettere la palla dentro. E' la cosa che più contava e sono arrivati ben 40 punti. Abbiamo creato un muro, lasciando solo 10 canestri a Smith nel secondo tempo rispetto ai 18 del primo". Prosegue il Valli pensiero: "Dobbiamo essere felici, ma mai soddisfatti. Questa è la mentalità che abbiamo nello spogliatori e nel club. Ringrazio la società che dopo Montegranaro in 72 ore è riuscita a fare arrivare DiLiegro. Questo vuol dire che c'è una grande sinergia nonostante qualche chiacchiera polemica. Siamo un gruppo granitico, ci vogliamo dare dentro. Siamo compatti".

Unieuro Forlì - OraSì, il derby lato Ravenna (10-02-2019)

Il coach poi spezza una lancia verso la dirigenza: "Tutti dobbiamo ringraziare chi riesce ad allestire questo spettacolo e fare entrare 3-4mila persone al Palafiera. Non voglio fare il bonista a tutti i costi, ma prima di innalzare qualche polemica bisogna cominciare tutte le volte con un grazie. Perchè non si trova tanta gente molto appassionata e un anche po' folle, che ci permette di lavorare ed allestire questo spettacolo che può essere più o meno buono. Noi ce la mettiamo tutta sempre. Proviamo a dare il nostro massimo. E facciamo anche degli errori. Ma solo chi non fa niente non li commette. Speriamo di ripartire non da zero, ma di aver fatto un passo in avanti per fare una buona partita domenica prossima a Piacenza". Quando si manifestano i problemi? "Quando ci sono delle persone che non lavorano. Qui tutti ci facciamo un gran mazzo. C'è un lavoro clamoroso e bisogna portare rispetto".

Coach Mazzon

"Bisogna dare merito agli avversari - ha commentato dall'altra parte coach Andrea Mazzon -. Hanno iniziato la partita in maniera suntuosa, con grande intensità e canestri in transizione. Siamo arrivati per due volte a -5, poi abbiamo nettamente subìto la loro difesa ed i rimbalzi in attacco. Siamo dispiaciuti, perchè volevamo dare una soddisfazione ai nostri tifosi. Nel momento difficile credo che abbiamo avuto poca pazienza, abbiamo fatto delle palle perse banali. Dovevamo avere molta più lettura della gara nei momenti che contavano. I ragazzi sono affranti e ci scusiamo per non aver girato la partita". Ravenna ha mostrato discontinuità in campo: "Non abbiamo avuto capacità cinica. Dobbiamo ricominciare dagli errori che abbiamo fatto, che non hanno nulla a che vedere col talento. Serve più intelligenza nei momenti che contano. Ora serve trovare la forza e ciascuno dovrà capire gli sbagli fatti. Nessuno è esente da colpe".

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