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Unieuro, gli americani finiscono sulla graticola. La sfida con Montegranaro arriva al momento giusto

Con i bianconeri orfani di Cusin e Allen, i biancorossi avevano l'obbligo di vincere. Ed invece sono incappati in un'altra domenica negativa, la seconda consecutiva dopo il ko di Mantova

Non sono bastati 77 punti all'Unieuro Forlì per battere nel fortino di casa un'incerottata Juve Caserta. Con i bianconeri orfani di Cusin e Allen, i biancorossi avevano l'obbligo di vincere. Ed invece sono incappati in un'altra domenica negativa, la seconda consecutiva dopo il ko di Mantova. Ed inevitabilmente è scattato il campanello d'allarme. Soprattutto per la prestazione a dir poco incolore degli americani Erik Rush e Mo Watson. Il primo si è fatto notare per aver trottorellato per il parquet di via Punta di Ferro senza un riferimento, come se fosse spaesato in mezzo ad una prateria di polvere desertica. Ventinove minuti in campo senza sale: tre punti, un unico tiro tentato dal pitturato ed un 14% da tre (1 su 7). Tre i rimbalzi difensivi e due assist, per un'impietosa valutazione di -1. Il faro della Pieffe 2.015, Watson, ha trovato un muro invalicabile nella difesa a zona campana. Dopo un primo tempo completamente da dimenticare, ha cercato qualche giocata nella ripresa.

Ma dal numero 10 è lecito aspettarsi di più. I 14 punti realizzati in 30 minuti sono frutto di un 71% da due (5 su 7), un 33% da tre (1 su 3) ed un tiro libero, mentre sono stati appena tre gli assist serviti. Il motore dell'Unieuro è andato presto in stallo. Ormai è un'abitudine la partenza ad handicap, concedendo agli avversari il primo tempo ed undici punti da recuperare. Si è visto qualcosa di positivo nel terzo quarto, quando è stata Caserta a litigare col canestro e a subire la pressione dei padroni di casa. Jacopo Giachetti ha cercato di dare una maggior velocità nella circolazione di palla, ma la compagine di Nando Gentile si è comunque fatta presentare pronta in difesa. Il solo Lorenzo Benvenuti ha dato maggiore fisicità all'attacco. La zona della Juve si è così tradotta per Pierpaolo Marini & co un 56% da due (22 su 39) ed appena un 17% da tre (5 su 29). Non hanno trovato la via del canestro Klaudio Ndoja, così come Davide Bruttini. L'abruzzese è stato l'unico che per i 34 minuti ha lottato con tenacia, provandoci più volte anche dalla distanza. Nel finale ha mancato la bomba dell'aggancio, che probabilmente avrebbe potuto trasformare i sonori fischi del 40' in applausi.

Mercoledì c'è già l'occasione per il riscatto. E la sfida contro Montegranaro (domenica ko contro Udine) è un sano antibiotico ad un'influenza da stoppare immediatamente. Coach Sandro Dell'Agnello dovrà lavorare sulla testa dei biancorossi. Perchè questa Unieuro pecca di troppa discontinuità ed un approccio ancora "molle" in campo. E in questo momento la squadra ha bisogno anche dell'aiuto della piazza. Le critiche, quelle costruttive, sono ben accette. Rush e Watson sono già sulla graticola. In questa settimana, che culminerà domenica col big match dell'ora di pranzo contro Verona, si giocano le loro chance di rimanere a Forlì. 

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