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Fulgor, Vucinic: “Ogni match può essere quello della svolta”

In vista del match con l'Enel, il coach dei bianconeri scommette sulla maturazione di Huff & Co. Intanto al PalaFiera sono attesi almeno 300 brindisini.

L'Enel ridarà luce al cammino della FulgorLibertas? Difficile – Brindisi è forte, forse la più forse della LegaDue e dopo due stop è con le spalle al muro – ma non impossibile secondo coach Nenad Vucinic: “Ogni partita, ogni quarto può essere quello che ci fa ingranare la marcia giusta. Dopo Jesi, se a Brescia fosse finito come speravamo, si sarebbe detto che finalmente avevamo trovato un equilibrio ma ancora non è così. Il campionato di LegaDue quest'anno è molto livellato e i dettagli uniti all'esperienza, fanno la differenza. Come a Brescia dove il fatto d'esser abituati a vincere le partite in volata, alla fine, li ha premiati”.

Passpartout, la fiducia nei propri mezzi: “Difficile chiedere di avere più fiducia così, di punto in bianco, ma è quanto ci servirebbe in questi momenti: avere più consapevolezza dei nostri mezzi, riuscire a metter da parte la paura di vincere che ci prende nei finali. Per farlo, in settimana lavoriamo duramente sulle nostre debolezze, per far sì che l'autostima e la positività non calino tra i ragazzi. Altro aspetto sono l'intensità e la concentrazione che non devono mai venir meno. A Brescia mi ha molto colpito il dato 8 palle perse, 16 punti subiti. Troppi per quanto di buono abbiamo fatto in difesa ma è il chiaro segno che in quei momenti ci disuniamo”.

Cosa che, con la Brindisi di Piero Bucchi, potrebbe costare salatissimo: "Sono partiti un po' lenti e hanno patito un paio di stop inattesi ma Brindisi è nata per vincere il campionato. Non fanno molto punti ma hanno un assetto in grado di sviluppare una mole di gioco importante. Hanno un ottimo asse play-pivot con Renfroe-Borovnjak e tre giocatori di grande valore come Hunter, Ndoja e Callahan. In panchina poi siedono Maestrello, Simoncelli e Poletti: altri giocatori che altrove sarebbero in quintetto. Ma noi dobbiamo pensare solo a fare il nostro gioco, restare concentrati su noi stessi”. Già Mitch “il pollo” Poletti, altro grande, amatissimo ex. Dopo Lee Goldwire con Brescia, il secondo nel giro di due partite: “Mitch è stato fondamentale per la fantastica impresa dell'anno scorso: ovvio che abbia un posto particolare nel mio cuore”.

Fronte infermeria, Joe Trapani dovrebbere essere dei 12 ma  con seri dubbi sul suo utilizzo.

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