Omicidio impunito a Schiavonia
Il 5 maggio 1848 a Forlì venne ferito il parroco don Francesco Liverani, il giorno dopo sarebbe morto: il fascicolo fu ben presto archiviato
Il 5 maggio 1848 a Forlì venne ferito il parroco don Francesco Liverani, il giorno dopo sarebbe morto: il fascicolo fu ben presto archiviato
Chi volesse osservare le fioriture di Botton d’oro, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, sabato 6 maggio, le Guide Ambientali Escursionistiche di Romagnatrekking® organizzano un’escursione dal Passo della Calla fino all’eremo di Camaldoli (e ritorno)
Galletti che ritornano prepotentemente in zona playoff grazie all'autorete di Manfroni all'11°, Varriale al 46° e Rrapaj al 55°
Il taumaturgo forlivese apparteneva a un’importante famiglia ghibellina, i Laziosi. Ma chi erano? Cosa si sa di loro?
La vita di un liutaio forlivese di rara modestia ritratto in una fotografia raccontata “in diretta” da Archimede Montanelli
Il suo verso è caratteristico: un trisillabico “up-up-up” che gli è valso anche il nome onomatopeico di Upupa (anche i latini la identificavano con questo termine)
Dagli anni cinquanta agli anni ottanta, in Romagna si usciva di casa ogni giorno e quasi ogni sera, negozi e bar dislocati ovunque, spesso a due passi da casa, costituivano meta obbligata
Giovanni da Casale, ultimo amore di Caterina Sforza, personaggio dalle origini oscure: il suo contributo alla storia resta controverso
Considerata la frequenza con cui è possibile interagire, durante i trekking, con i cani da protezione del bestiame, sabato 29 aprile si terrà il “Corso + Trekking: escursionisti e cani da protezione”
Un paio di foto, emerse dalla “rete”, ci consentono di ammirare tratti delle antiche mura cittadine, scomparse da oltre un secolo
Il Picchio verde (Picus viridis), appartenente alla famiglia dei Picidi, è un uccello di circa 30-35 centimetri, con un’apertura alare di quasi mezzo metro
Giovanni “il Popolano” de’ Medici: chi era l’ultimo marito di Caterina Sforza e l’unico a non essere ammazzato?
Questo insetto è rappresentato da circa 40 specie differenti, di cui le più note sono la Processionaria del Pino (Thaumetopoea pityocampa) e la Processionaria della Quercia (Thaumetopoea processionea)
Provate ad immaginare viale Bologna alberato: fino all’ultima guerra, la “Stre' Nova”, ossia la Via Emilia “rettificata” in uscita dalla città, vantava due imponenti fila di tigli, che si fronteggiavano dal ponte di Schiavonia sino alla Cava
Giacomo Feo, secondo marito di Caterina Sforza. Il successo, la congiura, la vendetta della vedova: una storia d’amore, potere e follia
Il concetto di “foresta vetusta” fu introdotto nel 1994 durante la Campagna Foreste, promossa dal WWF per la salvaguardia dei boschi
Cristoforo Numai, grande forlivese del Cinquecento: la sua carriera sfolgorante e l’oltraggio subito durante il Sacco di Roma
Quello del carbonaio era un mestiere molto duro, fatto di sacrifici e, spesso, di notti passate in foresta accanto alla carbonaia
Grazie alle ricerche di Ariella Soffritti riemerge la vicenda del padre Aroldo, aviatore pluridecorato nel corso del secondo conflitto mondiale. I terribili ricordi dei campi di prigionia inglesi. Aroldo Soffritti era il secondogenito di Amedeo, fondatore della Soffritti S.p.A., la società forlivese per anni ai vertici dell’autotrasporto europeo
Risultato finale di 2 a 2 con le reti di Ronchi al 33° ed Elia Ballardini all'82° per il Forlì e di D'Este al 55° e di Dalmonte al 54° per gli ospiti
Maria Martinelli, cineasta ravennate, è in grado di passare dal documentario d’inchiesta al cinema d’autore senza smarrire passione civile e vocazione al localismo
Scopriamo perché, in occasione della Festa della Donna, si regala la mimosa
Un intreccio tra debiti e tributi, poi Girolamo Riario fu defenestrato. Ecco cosa accadde secondo Leone Cobelli
La cronistoria del salvataggio e restauro della pieve romanica di Santa Maria in Acquedotto, una delle più antiche e meglio conservate della Romagna, negli scritti di mons. Attilio Fusconi, parroco di Pieveacquedotto dal 1906 al 1957
Saranno protagoniste assolute, e noi romagnoli ci scopriremo a chiamarle con il nome di battesimo. Facciamo così da tanto, con chi comanda