La cronistoria del salvataggio e restauro della pieve romanica di Santa Maria in Acquedotto, una delle più antiche e meglio conservate della Romagna, negli scritti di mons. Attilio Fusconi, parroco di Pieveacquedotto dal 1906 al 1957
La leggenda narra che, ai tempi della Leonessa di Forlì, consorte di Girolamo Riario, all'ultimo piano della Torre Albicini, posta a poco meno di due chilometri dalla pieve di San Pietro in Trento, ci fosse una sala delle torture
Il parroco del Centro Storico di Forlì, don Nino Nicotra: “Contiamo di riprendere a celebrare nella chiesa rinnovata per la Domenica delle Palme”. Per il campanile occorre attendere un mese in più
Le Case Maldenti rientrano a pieno titolo fra i dieci luoghi imperdibili per il turista che voglia visitare Forlì in una giornata. Ma è quel complesso dalle chiare forme medievali che attrae il passante, lungo la strada ciottolata che collega le vie Hercolani e Maroncelli, quasi a ridosso della Prefettura
Giusto un anno fa finiva la secolare storia del Bar Bersagliere. Le sorelle Ricci, proprietarie dei muri, sono disponibili ad affittare i locali, molto ampi, anche per altre finalità commerciali
Da tempo sconsacrata, l’ex chiesa di Santa Maria Annunziata, meglio conosciuta come la Chiesina della Tosse, risale agli ultimi decenni del Cinquecento. Da una trentina d’anni ospita una bottega di ceramiche oggi condotta dall’artista greca Lena Papadaki
Fino all’avvento delle truppe di occupazione francese, nel febbraio del 1797, il grande complesso immobiliare di corso Mazzini oggi sede provinciale dell’Arma dei Carabinieri, fungeva da convento dei Padri Carmelitani.
Dell'antica chiesa di San Pietro in Scotto, di grande importanza dal punto di vista storico per l’aver dato il nome all’intero Borgo San Pietro, rimane solo il ricordo
Fino al 1994, l’ultimo anno di don Bruno Bazzoli alla guida di San Mercuriale, il secolare campanile di Piazza Saffi ha comunicato ai forlivesi le condizioni meteo: 1 rintocco col sereno, 2 se era nuvolo, 3 con la pioggia e 4 con la neve. Nel 1929, l’anno del nevone, da San Mercuriale ne risuonarono ben 5
Ad Antonio di Padova, che dal 1221 al 1222 visse per oltre un anno all’eremo di Montepaolo e il 24 settembre di 800 anni fa tenne a Forlì la sua prima predica pubblica, è dedicata la prima cappella a destra all’interno della chiesa del Suffragio, in passato teatro di grandi celebrazioni antoniane
Con l’avvio dei lavori di realizzazione del nuovo parcheggio pubblico Casamorata, si completa la riorganizzazione dell’ex podere Bertaccini, sul cui terreno, a partire dal 1954, sono sorti viale Italia e la scuola elementare Dante Alighieri. Resta da definire il futuro dell’ex lavatoio, per la cui salvaguardia si leva alto il grido di Italia Nostra
Il Pelacano era il primo dei mulini del Canale di Ravaldino in uscita dalla città. In capo all’opificio, costruito alla fine del XIX secolo e inattivo da anni, non risultano vincoli di sorta dal punto di vista storico- architettonico: in teoria si può demolire e rifare tutto, anche se nel rispetto della disciplina edilizio-urbanistica vigente
Partiamo da una foto del 1935 di proprietà del dott. Franco Fabbri, in cui compaiono case e attività (una merceria e una sartoria) assolutamente inedite e mai viste dalla maggior parte dei forlivesi. La perdita che più di ogni altra pesa nel corpo monumentale di corso Mazzini, è quella di Palazzo Baratti
Le considerazioni dell’arch. Giancarlo Gatta, unite a quelle dell’indimenticabile Gilberto Giorgetti, consentono di ampliare la conoscenza di uno degli spazi più enigmatici del nostro centro storico
La nuova opera, fortemente voluta dal parroco don Luigi Corzani, classe 1934, “per lasciare un segno indelebile alla comunità che serve pastoralmente dal 1983”, va ad arricchire una realtà ecclesiale di cui si hanno notizie sin dal Medioevo
L’ultimo presidio delle religiose “educatrici” di Santa Maria del Fiore, lascerà definitivamente la città il 25 luglio. Le Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante erano giunte a Forlì nel 1902, su richiesta del vescovo Raimondo Jaffei, per la conduzione dell’Istituto Santarelli dedito all’assistenza e alla valorizzazione delle ragazze povere e orfane
Il 13 giugno 1972, per iniziativa dell’insegnante ravennate Luisa Corazza, nasceva il Gruppo di Preghiera di Montepaolo. Composto da oltre 200 persone, svolge attività caritativa a fianco di ammalati, carcerati, disadattati, persone con problematiche familiari e sociali, o anche solo deluse dalla vita. Ma ha anche salvato l’Eremo di Montepaolo dalla rovina
L’articolo sul persistente legame tra la città di Forlì e la Polonia riscuote il gradimento dell’Associazione dei Combattenti Polacchi in Italia, ma dà anche un volto a quanti si sono impegnati per il restauro dell’icona della Madonna di Czestochowa, lasciata a S. Maria Lauretana nel 1947
La comunità forlivese deve tanto ai soldati polacchi, che contribuirono alla liberazione dai tedeschi della cosiddetta “città del Duce”, avvenuta la mattina del 9 novembre 1944. Il dono della copia della Madonna di Czestochowa a Bussecchio, operato nel 1947, esplicita a chiare lettere il grande attaccamento a Forlì dei militari polacchi
Quanto era bello Corso Diaz ancora dominato dalla mole del primo torrione dell’acquedotto. L’antico assetto è stato fortemente turbato dal bombardamento tedesco del 10 dicembre 1944
Correva l’8 marzo 2021 e Biancarosa Ciani, titolare del Bar Roma, serviva l’ultimo caffè. Poi un anno di indugi, fino ai titoli di coda dello storico locale, aperto nel 1939, con la cessazione formale dell’attività e la restituzione virtuale della licenza
Fra gli “ospiti” più illustri si annoverano i patrioti Antonio Fratti, Piero Maroncelli e Fulceri Paulucci di Calboli, il tenore Angelo Masini, l’aviatore Luigi Ridolfi e lo statista Aurelio Saffi
L’ex parcheggio di Piazza Guido da Montefeltro appena restituito al verde (anticamente era l’orto dei Domenicani), divideva il convento dei Domenicani da quello degli Agostiniani. Di entrambi scrive Giuliano Missirini nella sua opera-capolavoro “Guida raccontata di Forlì”, uscita nel 1971 e ristampata a furor di popolo nel 1976
La colonna della Madonna del Fuoco fu rimossa dalla Piazza Maggiore, oggi dedicata a Saffi, il 21 ottobre 1909, in seguito all’azione di un gruppo di facinorosi, fra cui l’ancora socialista Benito Mussolini. Nel 1928 fu costruita la nuova stele, alta m. 8.50 e il 6 maggio il monumento fu inaugurato a fianco della Cattedrale, dove è ancora oggi