La lotta per il trono di spade della contrada dei cavalieri
Via delle Torri deve il toponimo alle austere case-torri che la caratterizzarono per tutta l’epoca medioevale
Via delle Torri deve il toponimo alle austere case-torri che la caratterizzarono per tutta l’epoca medioevale
E’ datata 27 dicembre 1938 l’inaugurazione del villaggio sul viale dell’Appennino composto di 38 fabbricati colonici, da cui prese forma il più popoloso quartiere di Forlì
Sorto a partire dal 1807, in piena dominazione napoleonica, costituisce una delle più importanti architetture cimiteriali della Romagna, Il grande camposanto vanta sepolture che sono vere e proprie opere d’arte. La prima pietra dell’edificio che vediamo oggi fu posta il 31 agosto 1868
Fu la costruzione della ferrovia e della stazione, nel 1861, a favorire lo sviluppo di questo primo rione fuori le mura. Il 19 maggio 1944 i bombardieri americani piombarono su Forlì alle 9.45, accanendosi particolarmente sull’area ricompresa fra il “Ponte del Vapore” in Sobborgo Mazzini e l’abitato posto fra la vecchia Stazione e Viale Vittorio Veneto
E’ datata 28 ottobre 1932 l’apparizione di Benito Mussolini dal balcone del Palazzo Comunale in Piazza Saffi, subito dopo aver inaugurato il Monumento ai Caduti e ai Martiri della Rivoluzione in Piazzale della Vittoria.
San Giorgio è una chiesetta della periferia nord forlivese che, nel corso del secondo conflitto mondiale, ha contribuito al salvataggio di alcune fra le più importanti opere d’arte della Pinacoteca. La consegna avvenne il 10 giugno 1940, giorno in cui Benito Mussolini, dal Balcone di Palazzo Venezia, decretò l’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’Asse
Alcune guarigioni miracolose per intercessione di Pellegrino Laziosi, il santo taumaturgo conosciuto in tutto il mondo, sono conclamate anche in età recente
L’Ospedaletto, che deve il nome ad un “hospitalium” per pellegrini, è ritornato sulla bocca dei forlivesi nel 1882 per il fatto di essere la prima fermata, oltrepassata la città, della linea ferroviaria a scartamento ridotto Meldola – Ravenna
In pieno centro storico a Forlì, al civico 28 della scenografica via Dei Mille, c’è un edificio che da secoli dispensa servizi alle persone più bisognose. La sua funzione caritativa ha avuto inizio nel Medioevo con la confraternita dei Battuti Rossi. Oggi è sede della Caritas Diocesana.
Nel 1905 l’Amministrazione comunale decise di farne “tabula rasa” delle mura cittadine per aprire la città ai commerci. Ci rimise anche la Celletta del Giglio, distrutta a picconate solo perché incastonata nelle mura.
A quasi trent’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale rimaneva ancora in piedi tutto il fronte dell’abside di Santa Maria della Neve. In un epoca in cui non era ancora prevalso il rispetto delle vestigia del passato, piuttosto che sostenere gli alti costi necessari per recuperare, o quanto meno mettere in sicurezza l’esistente, si preferì demolire tutto. Al suo posto è sorto un supermercato
Per narrare le vicende della pieve romanica di Santa Maria in Acquedotto, una delle più antiche e meglio conservate della Romagna, occorre partire dalla misteriosa colonna romana in marmo grigio, che fa bella mostra di sé sul sagrato della chiesa. Nei pressi, in epoca romana passava l’acquedotto di Traiano diretto a Ravenna
Cosa c’entra il quattrocentesco Palazzo Albertini con il Novecento forlivese? Divenuto di proprietà comunale nel dopoguerra, oggi è un'importante sede espositiva
Eretto tra il 1931 e il 1935 sull’allora viale delle Milizie, oggi intitolato ad Antonio Gramsci, l’Orfanotrofio Sandro Italico Mussolini riunì l’intero sistema di attenzione ai minori abbandonati, avviato in città sin dal XVI secolo
Il primo monumento al triumviro della Repubblica Romana venne inaugurato il 4 settembre 1921. Distrutto dal bombardamento anglo-americano del 25 agosto 1944, è stato inaugurato nuovamente il 24 settembre 1961.
Le prime notizie della chiesa della Pianta risalgono al 1130. A partire dal 1943, le sue sorti si legano a doppio filo alla nuova scuola materna. Il bombardamento aereo alleato del 29 ottobre 1944 che annientò l’Asilo, danneggiò gravemente anche la chiesa. Nel 1949 è stato ricostruito l’intero complesso parrocchiale, ivi compreso il tabernacolo ligneo: sotto la croce della calotta protettiva è ancora visibile una scheggia di bomba, lasciata lì a monito della barbarie
La definitiva destinazione a Collegio Aeronautico risale al 1938. La tragica fine dell’aviatore Bruno Mussolini, caduto il 7 agosto 1941 a Pisa, portò i vertici militari a dedicare l’intero complesso al terzogenito del Duce. Nel dopoguerra, l’ex Collegio è stato destinato a Palazzo degli Studi.
Rispetto al “traffico” di persone e di merci del Cantone di Mozzapè, quello del Rialto vanta più un ruolo di passaggio e di accesso al Campo dell’Abate, garantito per tutto il Medioevo dal Ponte del Pane. Abbattuto il ponte, nel 1636 sorse un arco della Madonna del Fuoco. Rifatto nel 1754 venne demolito nel 1824
E’ forte lo stupore del visitatore che si imbatte in questo edificio a forma di castello con torre merlata e corte interna, posto nel cuore del centro storico forlivese, quasi a ridosso della Prefettura.
Molte delle vicende storiche che hanno segnato Forlì sono iniziate nella frazione pedemontana lambita dal fiume Rabbi. Due esempi su tutti, distanti ben sette secoli fra loro
Dal 25 ottobre 1944 e per 10 giorni, l’abitato del Ronco, privato del ponte sulla Via Emilia fatto brillare dai tedeschi in ritirata, assistette ai vani tentativi degli Alleati di entrare a Forlì. Complice la piena del fiume, i tedeschi riuscirono a tenere in stallo le truppe inglesi, sebbene più numerose e meglio armate
Nel corso dei secoli la misteriosa via d’acqua non si è fatta mancare nulla, nemmeno gli scandali. Il più eclatante era il suo utilizzo come piscina in alternativa ai fiumi. Uno dei tratti più contestati era quello scoperto, detto e’ Marinazz, coincidente con l’attuale via Pedriali, un tempo denominata via del Sole
Trattasi dell’area tra il Palazzo Serughi, il Palazzo Talenti-Framonti e la Chiesa del Suffragio, costituita dal frammento di piazza Saffi prima dell’imbocco di corso della Repubblica, già Borgo Cotogni
Il grande edificio occupa un lato intero dell’antico Campo dell’Abate, di cui nel 2012 sono stati festeggiati gli 800 anni di piazza pubblica.
Il 10 dicembre 1944, una bomba ad altissimo potenziale cancella per sempre (molto probabilmente per errore) la chiesa quattrocentesca di San Biagio in San Girolamo e 20 povere vite. Il vero obiettivo dell’attacco aereo era l’ex monastero di Santa Chiara, appena divenuto deposito logistico dell’Esercito Britannico. La nuova San Biagio è stata aperta al culto nel 1952