I tre giorni della rabbia forlivese
Un gruppo di donne incollerite prende d'assalto il mercato. Ecco ciò che accadde a Forlì tra la fine di giugno e l'inizio di luglio del 1919.
Un gruppo di donne incollerite prende d'assalto il mercato. Ecco ciò che accadde a Forlì tra la fine di giugno e l'inizio di luglio del 1919.
Un episodio oscuro: dentro una valigia vengono ritrovati simboli sinistri. Chi l'aveva con sé fu arrestato. Rimane il mistero, o quasi...
Tre prodigi poco noti hanno avuto luogo, in tempi diversi, nelle campagne forlivesi. Cosa accadde a Maria di Minghino?
Una città da X-Files. Le stranezze forlivesi si estendono anche al cielo: da misteriosi fenomeni quattrocenteschi ai primi Ufo della storia recente (dal 1933). Tra avvistamenti e alieni in caserma.
"Chiamate Solieri"! E una tromba suonava per trasportare i malati. Una traccia importante della "Forlì buona": la "Dam una man".
Spettacoli indegni, teppismo, aggressioni. Scampoli di cronaca scabrosa tra il 1913 e il 1914. La guerra era dietro l'angolo e Forlì dimostra forte inquietudine. Si stava meglio quando si stava peggio?
Villa Giselda a Carpinello di Forlì: immagini inedite riscoprono spezzoni di vita dei dinamici Orsi Mangelli nella casa resa fantasma dalla guerra
Un delitto misterioso, una danzatrice scomparsa, un intreccio massonico, una donna di marmo: l'omicidio di Domenico Manzoni. Era l'anno 1817.
Per pochi mesi in un palazzo forlivese fu allestito un nosocomio per i feriti della seconda guerra mondiale. Affidato ai salesiani e volontari, era intitolato a San Giovanni Bosco.
Episodi poco noti riguardano la folgorante discesa di Bonaparte in Romagna. Depredazioni, spoliazioni e ribellioni. A molti forlivesi, i francesi vanno sempre di traverso.
Una coppia di promessi sposi non più giovanissimi. Un fattore sbruffone e arrogante. Un ragazzino che vede l'orrore. Siamo nel 1914: è il "caso Malmesi".
Pensate ancora che Forlì non sia degna di un aeroporto in attività? Leggete qui per scoprire come il legame della città con le ali sia molto più radicato di quanto non si pensi.
Nell'irrequieto Ottocento, gli orti che facevano da cintura alla città furono la sede di adunanze carbonare. I "circoli all'aria aperta" vennero sciolti nel 1874.
Con la definitiva partenza dei religiosi dalla città, poco prima dell’ultima guerra, l’edificio passa alla Curia vescovile che non sa cosa farsene e lo cede al Comune. Arrivano i bombardamenti alleati
Come interpretavano gli antichi il misterioso (ancora oggi) carattere dei forlivesi? Sotto l'influsso di Saturno e Marte, all'ombra del capricorno. Ecco cosa immaginavano.
Un relitto, scampato allo scempio della distruzione delle mura urbane, resiste tra viale Salinatore e il Montone. Era la Torre dei Quadri. Forse non tutti sanno che...
Nello sferisterio di Forlì spopolava il "giuoco del pallone": sport ben diverso dal calcio. Perché il capoluogo romagnolo ha completamente rimosso la "palla col bracciale"?
Fino al 1929, Meldola, Forlì e Ravenna erano collegate da un trenino lento ma volano per i trasporti e per l'economia. Con le dovute modifiche, sarebbe un'infrastruttura indispensabile anche oggi.
Con l'entrata in funzione della nuova stazione ferroviaria (1927), il piano regolatore aveva previsto una strada ariosa e solenne. Oggi, tra luci e ombre, cosa resta del viale della Libertà?
La ferrovia, giunta nel 1861, portò sviluppo e migliori condizioni di vita all’intera collettività. L’aver allestito la mostra sui 90 anni della Stazione all’ex Gil, significa voler continuare nel lavoro di rilancio culturale
L'essiccatoio della Pianta, costruito negli anni Venti, è da tempo in stato di abbandono. Quale sarà il suo destino? Prima di cancellare la struttura, occorre conoscerne la storia.
Per regolamento il Comune periodicamente smantella tombe abbandonate, previa diffida a possibili discendenti di reclamarle e prendersene cura
Settembre 1972: nello zuccherificio di Forlì ferve l’ultima campagna della sua lunga storia produttiva. La via Gorizia accoglie le solite file di autotreni, parcheggiati
“Quella bambina con il vestito scuro, il bavero di pizzo e il viso imbronciato mi ha subito rapita. E’ stato come essere attratta da un magnete"